Sergio Sargentini Sergio Sargentini

Sergio Sargentini

	Sergio Sargentini, architetto, designer, è stato assistente universitario presso la Facoltà di Architettura di Firenze (1993-1998). Alcuni suoi progetti vengono pubblicati su UTET “Ristrutturazione e progettazione degli interni” e su alcune riviste di architettura, tra le quali: “L’Arca”, “Ville Giardini”, “Case da Abitare”, “Tecnica Ospedaliera”, “Interni”, “Riabita” (menzione speciale Concorso 2000). Nel 2005 ha avuto un’esperienza professionale con l’architetto brasiliano Oscar Niemeyer. Cura la rubrica: “L’architecte répond” per la rivista “Rénover avec Maison Chic” della Lotus Publishing.

Modulo

Tavolo Il progetto “Modulo” è ispirato dal recupero di tutto il materiale legnoso di “scarto” derivante dalla demolizione di vecchie strutture (spesso purtroppo in seguito anche a calamità come i terremoti, le alluvioni, etc), che finisce come legna da ardere o triturare, e alla sua riutilizzazione per costruire mobili e oggetti. Svelare l’identità dell’interno dei tronchi, la parte nascosta, l’anima… questo è lo scopo di “Modulo”. Lavorare con la sezione di ogni singolo tronco e utilizzare per lo più la parte interna, per ottenere degli elementi base resistenti. Assemblare, con incastri e bulloni, gli elementi base secondo uno schema geometrico “modulare” per ottenere forma e stabilità esaltando, quindi, la leggerezza. Resistenza e leggerezza… questo è “Modulo”. Per evidenziare ancor di più le venature del legno e la “trama” strutturale del tavolo ho pensato anche una versione colorata: un trattamento a “porro aperto” con vari toni di colore. Il colore entra nella materia e la esalta ancor di più!
Giulio's

Contenitore olio e aceto “Giulio’s” è il primo di una serie di oggetti che nascono da semplici tubi di vario diametro, tagliati e modellati in varie forme secondo l’uso. In realtà la scelta del tubo come recipiente, considerando il diametro “limitato”, ci dà la possibilità di sfruttare la lunghezza “illimitata”: quindi si possono creare nuove forme con la medesima capacità di contenimento. Olio e aceto sono due preziosi alimenti liquidi che hanno una loro storia diversa, dalla coltivazione del frutto alla produzione finale, quindi nascono separati e così vengono interpretati solitamente i contenitori (due bottiglie o recipienti abbinati con un portabottiglie) dalle forme più “arcaiche” a quelle sapientemente stilizzate. Io ho riunito in un’unica forma il contenitore (solo un diaframma interno lo divide) proprio perché poi, spesso, si riuniscono nel piatto del condito, si mescolano insieme a deliziare le pietanze... a me piace pensare un unico recipiente svincolato da tutto (che nasce da un unico pezzo: un tubo, semplicemente un tubo curvato a tutto tondo...), così, sospeso per aria, impugnabile facilmente, slanciato e sottile. Libero!