Stefano Turi Stefano Turi

Stefano Turi

	Laureato a Milano e qui formatosi professionalmente presso la studio Bonfanti-Macchi-Porta, ha il suo studio a Bari. Lavora prevalentemente nel campo della progettazione e del restauro architettonico, nonché dell’architettura d’interni. Ha lavorato nel campo del design industriale: per la ditta Rapsel S.p.A. sono su suo disegno, unitamente all’arch. Gagliardi, la barra attrezzata “Pan”, l’archetipo dei lavabi d’appoggio, denominato “Olimpia”, e il lavabo “Web”; per la ditta Nito lo specchio “Eterea”. Ha collaborato inoltre con la ditta Boffi, mentre per la ditta Martini di Parma ha progettato la serie di accessori da bagno in polipropilene “Flexible”. Alcuni lavori sono stati pubblicati sulle più qualificate riviste internazionali di settore.

Up-down

Lampada L’idea è quella di una sorgente luminosa tecnologica fissa (LED di ultima generazione) che non varia l’intensità del flusso, bensì il suo “effetto” luminoso al semplice ribaltamento manuale di una superficie riflettente. Un oggetto dal cuore tecnologico e dalla forma basica “trasformabile”, dalla doppia identità in grado quindi di offrire al suo fruitore la possibilità di un uso differente del medesimo oggetto in funzione dell’atmosfera luminosa desiderata. Una superficie riflettente di forma tronco-conica che genererà una luce molto soffusa e quasi “compressa” se il flusso luminoso sarà contenuto al suo interno mentre, al contrario, la luce sarà molto diffusa se il flusso sarà diretto al suo esterno.
Skyline

Lampada Questa serie di lampade è prevista nelle versioni da terra e da parete e si connota prevalentemente per la sua forte carica simbolica: nella piantana qui proposta, le frastagliate cortine edilizie delle periferie, annerite dall’inquinamento, si fondono con gli sversamenti industriali che inquinano il sottosuolo, rappresentati dalla base e dallo stelo di supporto della piantana. Nella versione da parete di “Skyline”, le facciate di un edificio ideale, e quindi senza gravità, sembrano formare un corpo unico con il muro retrostante, su cui riflettono l’alone di luce colorata dalla superficie interna della lamiera: le superfici interne ed esterne degli schermi dovranno avere fra loro una differente finitura o colorazione in grado di determinare suggestive atmosfere anche con l’apporto di leggerissime sfumature cromatiche. Ecco allora che lo skyline di una zona industriale, delle favelas, della City o delle case vittoriane o altro ancora, diventa l’incipit per il disegno di una serie di lampade d’atmosfera.