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Urge Design

 
Studia presso la Facoltà di Architettura di Ferrara e per un periodo anche presso The Royal Danish Academy of Fine Arts, School of Architecture a Copenhagen. Il suo background spazia dall’architettura allo streetwear passando per il guerrilla marketing, ma il vero amore è per il design. In una prima fase si dedica all’autoproduzione. Viene selezionato in alcuni concorsi ed espone in alcune mostre. Decide di avviare la sua attività come freelance nel settore del product design. Nasce Urge Design. Per lui il design è una miscela di innovazione (quello che non c’è) e comunicazione (i bisogni delle persone) amalgamati da una buonissima dose di creatività.
   
Apposta
Pentola
Scolare la pasta con le comuni pentole risulta piuttosto scomodo e pericoloso: mentre si evita con la faccia il vapore bollente si devono ruotare troppo i polsi per sostenere tutto il peso. L’obiettivo non è solo salvare la pasta, ma anche salvare la pelle: non è raro infatti rimediare qualche scottatura. I modelli con il colapasta inserito nella pentola riducono questo fastidio. Si deve rovesciare solo la pasta e non anche l’acqua di cottura: diminuisce la possibilità di bruciarsi e il movimento risulta meno faticoso ma rimane comunque poco naturale. Il colapasta, sfilato dalla pentola, continua a gocciolare ed è inevitabile sporcare. “Apposta” vuole alleviare questi problemi. Il suo corpo è inclinato in modo da facilitarne la rotazione: come un secchio, la si impugna dal manico con una mano e dalla maniglia bassa con l’altra, si inclina senza fatica e si rovescia il contenuto nello scolapasta dentro il lavello. Per scaldare il sugo basta lasciare la casseruola nella pentola mentre l’acqua bolle: ci penserà il corpo in alluminio pressofuso a trasmettere il calore necessario. Lo stesso coperchio della pentola, capovolto, serve a coprire anche la casseruola.
È per tè
Teiera
Può essere rivista la tipologia classica della teiera? La pesante sagoma tondeggiante e panciuta viene sostituita da una slanciata teiera in vetro borosilicato. Il vetro, oltre ad accentuarne la leggerezza, permette di apprezzarne al meglio la forma. Al suo interno il tè si divide nei due volumi innestati tra loro che la compongono e che gli danno quel profilo caratteristico. Non è più il beccuccio, ora ricavato dal semplice restringimento del corpo principale, a essere un’appendice, bensì l’imboccatura che, così inclinata, permette un semplice riempimento del contenitore con acqua corrente. Da qui risulta facile anche la presa: bastano due dita all’estremità per evitare di scottarsi e far sparire così il manico. Il tappo in sughero non serve solo a chiudere la teiera, ma anche a sostenere l’infusore a pinza. I due lunghi bracci in acciaio permettono di prelevare direttamente dal sacchetto la giusta quantità di tè e metterla facilmente in infusione. L’estremità in silicone si smonta per agevolarne il lavaggio. “È per tè” trova posto in frigorifero: può infatti essere usata anche per servire il tè freddo o semplicemente come un’insolita caraffa per l’acqua.
 

 



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