Vito Nesta
Consegue la Laurea in Industrial Design a Firenze. Per lui è molto importante il disegno perché è una pratica in cui si fondono idee ed emozioni, pensieri e intuizioni. La sua ricerca mira al concetto di funzionalità ed estetica, elaborate da proprie impressioni soggettive, per poi essere espresse in forme convincenti avendo sempre un forte spirito artistico. Può essere definito il chirurgo dell’upcycling e non un semplice interior designer; un’artista che recupera e assembla nuovamente materiali e oggetti dalla loro funzione, alla ricerca di una nuova identità. Reinterpreta la memoria storica della sua infanzia e maturo dell’esperienza di progettista e di designer crea nuove realtà che stimolano e suscitano un forte interesse. | |
inDITO | |
Vaso
Il ditale è un oggetto usato da millenni, con forme differenti in relazione al tipo di materiale da cucire, e che si adegua man mano allo sviluppo della struttura dell’ago. Questo oggetto ha avuto un forte significato domestico. Nei secoli viene prodotto con materiali preziosi, si trasforma in piccolo oggetto ornamentale, e oltre ad essere uno strumento d’uso è stato anche un prezioso gioiello da esibire. Con scritte, disegni e motti, in smalto e porcellana, diventa un oggetto commemorativo e da collezione. All’inizio dell’Ottocento cominciò la produzione industriale; il metallo diventa sottile, la punta abbastanza piatta e la distribuzione dei buchetti regolare. Questo oggetto nasce da un ricordo d’infanzia di quando Vito Nesta giocava con il ditale di sua nonna. Riprende l’oggetto così geometrico e così ricco di storia e gli dà un’altra identità. Diventa un vaso di nome “inDITO”. Un vaso in ceramica, dalle diverse cromie che riprende fedelmente l’oggetto ditale e, con un formato più grande, diventa un complemento d’arredo poetico ed ironico.
|
|
Mollino | |
Sgabello
Concettualmente questo oggetto nasce dall’incontro fortuito tra una molla di ammortizzatore ed un disco d’aratro. Questo progetto fa parte inizialmente di una collezione di oggetti del designer Vito Nesta riguardanti l’upcycling. Salvati da un’autodemolizione, questi due oggetti danno vita ad uno sgabello, “Mollino”. La molla conferisce all’oggetto una valenza ludica, perché porterebbe l’utente a volersi dondolare e saltellare su di esso. Dall’upcycling “Mollino” viene presentato per una eventuale industrializzazione in una veste colorata: blu per la molla e giallo per il cuscino, arancione per la molla e verde acqua per il cuscino, viola per molla e celeste per il cuscino, ed ancora altre. Oltre alla colorazione, ha anche un cuscino posto all’interno del disco che aderisce perfettamente alla superficie. L’utente di questo oggetto potrebbe essere chiunque; è un oggetto molto versatile che può essere posto all’interno di un appartamento, in uno spazio espositivo o per bambini, un bar, etc. Le diverse composizioni di colori permettono all’utente di acquistare più sgabelli, creando armonia nell’ambiente.
|