Paolo Iannetti
Paolo Iannetti nasce a Milano, città in cui attualmente vive. Si definisce uno studente lavoratore. I suoi progetti sono caratterizzati dal gusto di osservare, in modo anche ludico, il quotidiano, la strada, i fenomeni modaioli ed i comportamenti umani. Sempre alla ricerca di nuove esperienze e collaborazioni tra studi e protagonisti del settore, attualmente è tra i resident di Gate 3, un laboratorio didattico permanente sotto l’egida di Matteo Ragni. Ha esposto i suoi prodotti presso la Triennale di Milano, Fabbrica del Vapore, Fiera Milano City e a Berlino, dove con il suo tagliere “Pinocchio” ha preso parte alla mostra “Reserved For”, un excursus tra le eccellenze del food design Made in Italy. | |
Equo | |
Sottopentola
Nella geometria euclidea accade che per tre punti non allineati passano un solo piano ed una sola circonferenza. Tre moduli di uguale misura si inseguono tra capo e coda formando, oltre che un gioco prospettico senza inizio e senza fine, un piano immaginario sul quale poter posare pentole e padelle di varie dimensioni. Si tratta di un sottopentola tanto funzionale quanto semplice da produrre: tre barre, tre saldature ed il gioco è fatto.
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Rune | |
Coffee table
Set di tavolini nati dalla rivisitazione del tavolo “Scalata”, progetto di Luigi Massoni per Gallotti&Radice, dei primi anni ‘80. La base del progetto originale in listelli di cristallo qui si trasforma in piano d’appoggio. I listelli vengono sagomati e sono retroverniciati. La tecnica dell’incollaggio è la tradizionale, la stessa utilizzata per il tavolo “Scalata”, conservando la magia dell’invisibile. Questi tavolini riescono a raccontare le fasi artigianali della loro realizzazione: i listelli, sapientemente sagomati a mano da un maestro vetraio, non sono necessariamente il risultato di una produzione seriale, e possono caratterizzare ogni tavolino, rendendolo unico ed originale. La monomatericità è una caratteristica che, oltre ad esaltare le proprietà del vetro ed i suoi effetti di riflessione e rifrazione della luce, amplifica di gran lunga la sua riciclabilità, bypassando le fasi della sua dismissione. La costruzione listellare è replicabile in altri materiali, rendendo il concept adattabile a più tecnologie, anche quelle slegate dal vetro.
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