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Joe Velluto

 
 
JoeVelluto (JVLT) studio di design e comunicazione con sede a Vicenza. Nel 2002, per il concorso “Opos Under 35”, presenta “RosAria”, corona del rosario usa e getta in pluriball, il primo progetto ufficiale che presto entra a far parte di alcune collezioni permanenti di design in Italia e all’estero. Tra le tappe più significative: nel 2005 presenta il libro Salefino: nuovi sapori dal design italiano, Editrice Abitare Segesta; nel 2006 lancia con C. Morozzi il progetto di comunicazione “Nazionale Italiana Design” abbinato al nuovo brand “CoincasaDesign”, progetto che riceverà la menzione d’onore nel 2011 dalla giuria internazionale del XXII Premio Compasso d’Oro ADI; dal 2006 cura progetti d’allestimento e installazioni; nel 2008 il progetto “Saver” di Coroitalia viene segnalato dall’ADI Design Index.
Nel novembre dello stesso anno presenta la mostra/manifesto “UseLess Is More” – prima interpretazione del concetto di Adesign, dalla quale prende il nome l’omonimo libro distribuito da Corraini. Nel 2011 presenta “funcooldesign”, mostra personale a cura di Oliviero Toscani presso il Triennale Design Museum – Milano. Nello stesso anno il progetto “Coincasadesign” curato da JoeVelluto (JVLT) riceve la menzione d’onore dalla giuria internazionale del Premio XXII Compasso d’Oro ADI.
Attualmente JoeVelluto (JVLT) collabora con alcune realtà editoriali e cura il coordinamento artistico di varie aziende.
Docenza e Visiting professor presso numerose università e istituti italiani tra i quali: Scuola Italiana Design (PD), Scuola Politecnica di Design (MI), Naba Nuova Accademia di Belle Arti (MI), Istituto Marangoni (MI), Polimoda (FI), Università IUAV (VE), Università La Sapienza (Roma), ISIA (Faenza), Politecnico (Como), Libera Università di Bolzano (BZ).
JoeVelluto (JVLT) ha collaborato con: Abet Laminati, Bosa Ceramiche, Diadora, Coop, Coroitalia, Editrice Abitare Segesta, Euro 3 Plast, F.lli Guzzini, Gas Jeans, Gruppo S. Pellegrino, Gruppo Coin, iB Rubinetterie, Killer Loop, Lorenz, Mandarina Duck, Meritalia, Mondadori, Nordica, Pandora Design, Pitti Immagine, Richard Ginori, Rollerblade, Sisley, Sealkay Independent, Sonus Faber, Trend Group.
Mostre personali: “Amen/Lumen” a cura di B. Finessi, Spazio Mars, Milano, 2014; “funcooldesign” a cura di Oliviero Toscani, Triennale Design Museum – Milano, 2011; “Come Dire” a cura di Stefania Portinari, Casa Cogollo” detta “del Palladio” - Vicenza, 2009; “UseLess is More” a cura di Beppe Finessi, Palazzo Bertalazone di San Fermo, Torino, 2008.
Ha esposto, tra le varie mostre, a: Triennale Design Museum- Milano, Villa Necchi Campiglio – Milano, Museum für Kunst und Gewerbe – Amburgo, Galleria Corraini – Mantova, Spazio Rossana Orlandi – Milano, Rocca Paolina – Perugia, Museo Neue Sammlung - Monaco di Baviera, Festival della creatività – Firenze.
 
 
Quali sono secondo lei le principali differenze tra il design di ieri (all’inizio delle sua carriera) e il design di oggi?
La differenza principale che sto notando è il passaggio dalla materialità all’immaterialità, invertendo però l’idea di anima dell’oggetto: si sta passando da una consapevolezza soggettiva ad una consapevolezza oggettiva. L’oggetto oggi è meno oggetto e più anima. Una volta l’anima apparteneva di più all’essere umano. Ora è “uscita” e si è trasferita nell’oggetto. 
 
Quali sono secondo lei le differenze nell’approccio alla progettazione oggi e all’inizio della sua carriera; eventuali analogie, evoluzioni?
All’inizio della mia carriera c’era molta più sperimentazione. 
Dopo la conclamazione della crisi si è tutto più appiattito e il design ha perso molta personalità spostandosi verso il mainstream e la moda.
 
 
Quale dovrà essere il modo corretto di progettare rivolgendo uno sguardo al futuro?
Premettendo che già oggi in fase di progettazione il fattore etico sta dominando la scena, la direzione futura sarà un’accuratezza/accortezza a livello globale. Con ciò intendo un miglioramento generale dei mercati emergenti o comunque non ancora saturi. 
Così facendo aumenterebbe il “senso del prodotto”, ovvero la capacità di entrare nella filosofia degli oggetti da parte di sempre più utenti. Solo così avverrà uno sviluppo di massa del mondo del design.
 
Qual è stata la sua prima idea messa in produzione? Ci sono ricordi, aneddoti e sensazioni che vuole raccontarci?
Ritengo RosAria il primo vero progetto, anche se si tratta di un’autoproduzione e prima di quello altri oggetti erano già entrati in produzione. RosAria lo riconduco all’esperienza di Opos: un bellissimo momento del design sperimentale italiano.
 
 
Qual è stato il primo contatto con un’azienda importante? Ci sono ricordi, aneddoti e sensazioni che vuole raccontarci?
I rapporti con tutte le aziende sono per fortuna conflittuali. Le ami e le odi tutte: è il segreto per far durare un amore.
 
In riferimento all’approccio e allo stile progettuale, quali sono secondo lei le differenze tra un designer italiano e uno straniero?
Come sopra, lo stile italiano si è sempre differenziato per l’originalità e la sperimentazione ed è stato così fino alla fine degli anni 90/inizio 2000.
Poi il design si è globalizzato e quindi anche le differenze si sono appiattite.
 
 
Qual è il prodotto disegnato a cui è più affezionato?
Sono particolarmente legato a “Saving Space Vase” di Plust e un altro progetto leggero e delicato “A Piece of Card” per Corraini, che vuole dare la possibilità di condividere l’esperienza di un viaggio “regalando” un pezzo di città, consentendo al mittente di trasmettere l’emozione in un determitato momento e luogo con un gesto semplice come l’invio di una cartolina ricordo. Li trovo ancora innovativi e poetici.
 
Chi sono i personaggi fondamentali nella sua carriera?
La mia è una formazione artistica e scientifica, cosicchè ammiro molte persone, artisti, registi, scrittori, etc… Ma rispetto una persona su tutte: Oliviero Toscani. Oltre ad essere un amico, lo considero un vero Maestro, da tutti i punti di vista.
 
JoeVelluto (JVLT) is a design and communication studio based in Vicenza. In 2002 it entered the competition “Opos Under 35” with “RosAria,” disposable rosary beads made of bubblewrap, the studio’s first official project which soon became part of a number of permanent design collections both in Italy and abroad. The following is a list of the studio’s most significant events: in 2005 it presented the book Salefino: nuovi sapori dal design italiano, Editrice Abitare Segesta; in 2006, together with C. Morozzi, it launched the communications project “Nazionale Italiana Design” alongside a new brand called “CoincasaDesign”; since 2006 it has worked on projects for display design and installations; in 2008 the Coroitalia project “Saver” received a mention in the ADI Design Index.
In November of the same year the studio presented the exhibition/event “UseLess Is More”–the very first interpretation of the concept of Adesign; the title was also used for a book published by Corraini. In 2011 Solo exhibition “funcooldesign” curated by Oliviero Toscani, Triennale Design Museum, Milan. At the same time “Coincasadesign” project, curated by JoeVelluto(JVLT), received a honour mention from international jury of XXII Compasso d’Oro ADI Prize. JoeVelluto (JVLT) currently works in the publishing sector for companies; it also does consulting as well as artistic coordination for several firms.
Teaching and visiting professors posts at several Italian universities and institutes including: the Italian School of Design (in Padua), the Scuola Politecnica di Design (in Milan), the Naba Nuova Accademia di Belle Arti (in Milan), the Istituto Marangoni (in Milan), Polimoda (in Florence), IUAV University (in Venice), La Sapienza University (in Rome), ISIA (in Faenza), the Polytechnic School of Design (in Como), Free University of Bozen (in Bozen).
JoeVelluto (JVLT) has worked with: Abet Laminati, Bosa Ceramiche, Diadora, Coop, Coroitalia, Editrice Abitare Segesta, Euro 3 Plast, F.lli Guzzini, Gas Jeans, Gruppo S. Pellegrino, Gruppo Coin, iB Rubinetterie, Killer Loop, Lorenz, Mandarina Duck, Meritalia, Mondadori, Nordica, Pandora Design, Pitti Immagine, Richard Ginori, Rollerblade, Sisley, Sealkay Independent, Sonus Faber, Trend Group. 
Solo Exhibitions: “funcooldesign” curated by Oliviero Toscani, Triennale Design Museum – Milan, 2011; “Come Dire” curated by Stefania Portinari, Casa Cogollo known as “del Palladio,” Vicenza, 2009; “UseLess is More” a curated by Beppe Finessi, Palazzo Bertalazone di San Fermo, Turin, 2008.
Its works were presented at: Triennale Design Museum- Milan, Villa Necchi Campiglio – Milan, Museum für Kunst und Gewerbe – Hamburg, Galleria Corraini – Mantua, Spazio Rossana Orlandi – Milan, Palazzo Bertalazone di san Fermo – Turin, Rocca Paolina – Perugia, Museo Neue Sammlung - Munich, Festival della creatività – Florence, 
 
How did design change since you started working in this sector? 
The main difference I perceive is the passage from the materiality to the immateriality, by inverting the idea of object soul. Awareness is turning into objective awareness. Now the object is not just an object, it has a sort of soul. In the past, soul just characterized human beings, but it “escaped” and moved into the object. 
 
How did the approach to design develop since you started your carreer? Which are the analogies and differencies?
When I started working in this sector, there was more experimentation. After the economic crisis was announced, this dynamic spirit softened and the interest was addressed to the mainstream and fashion. 
 
What will the correct way be to project by looking at the future?
I start by saying that there is a strong ethical factor connected to any phase of the product project, but in the future there will be more awareness and attention to ethical aspects at an international level. This will bring to a general improvement of emerging markets, and to the development of the product awareness, the users’ ability to understand the philosophy of a particular product. Only in that way, it will be possible to really enhance the design world. 
 
Which was your first idea to be produced? Are there any memories, stories or sensations you’d like to tell us?
I think that RosAria is my first real project to be realized, even though it’s a self-made production and, before this, other objects were produced. I associate RosAria to the Opos experience: a wonderful moment of experimental design. 
 
Which was the first contact you had with an important company? Are there any memories, stories or emotions you’d like to tell us?
Relations with companies are very challenging: you always love and hate them at the same time. It’s the secret to make love durable.
 
In terms of approach to the project and the style performed, what are the differences between Italian and foreign designers?
Italian style stands out for its originality and experimentation, and it has always been like that till the end of the 90’s and the beginning of the year 2000. After that, design changed according to globalization, that’s why all the differences softened.
 
What is the object you are mostly attached to?
I’m particularly attached to “Saving Space Vase” by Plust and to another very soft and light product “A Piece of Card” for Corraini, that aims to give the possibility to share the travel experience by giving a piece of the visited city. The sender is given the possibility to communicate the emotion in a precise moment and place by a very simple act: the sending of a postcard. I think these two products are still very poetic and romantic. 
 
Are there fundamental people in your career?
I have an artistic/scientific background, for this reason I admire very much artists, writers and this kind of people, one above all: Oliviero Toscani. He’s a friend and a real teacher from many points of view.

 

 



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