Marco Goffi Marco Goffi

Marco Goffi

	Nel 1994 si laurea a Milano in Architettura e durante il periodo universitario collabora come assistente alla progettazione e allo sviluppo tecnico con uno studio di ingegneria e architettura di Milano. Dal 1997 comincia la sua rotta di avvicinamento al design prima con un’esperienza come interior designer presso un ‘consulting’ di architettura a Jakarta, poi attraverso l’incarico di senior designer per allestimenti temporanei, fino ad arrivare alla consulenza professionale per le più importanti aziende internazionali del settore furniture. Nel 2000 fonda lo studio a suo nome. Nel 2010 vince 4 awards internazionali con i progetti “While”, “Fusillo” e “Gala” in Germania (1), Singapore (2) e Australia (1).

JFK - Justforkids

Sedia Pensata inizialmente per un pubblico di “piccoli” utenti, da cui prende spunto l’acronimo che da il nome alla seduta, grazie alle sue proporzioni e alle intrinseche caratteristiche funzionali, “JFK” si presta anche al ridimensionamento per un pubblico adulto. Il “gioco” e la volontà di proporre una forma che stimolasse curiosità e divertimento, sono stati gli “spiriti” guida del progetto. Il linguaggio compositivo scelto per il controllo della massa è la torsione, mentre la funzionalità di ogni parte della seduta, dallo schienale fino all’appoggio a terra, ne costituisce il “codice di applicazione”. Può essere realizzata in due materiali, entrambi colorati in massa e utilizzabili anche all’aperto: uno adotta la tecnologia dello stampaggio rotazionale e il polietilene (PE) come materiale, l’altro sfrutta il “casting” a bassa pressione impiegando un’innovativa miscela di resine concepita da Marco Goffi, al 50% di origine vegetale, il cui indurimento genera una massa strutturale solida dal limitato peso specifico (1.08 kg/dm3) e dal competitivo costo di produzione, vista la mancanza di sostanziali opere di finitura.
Jana

Lampada da terra Dal punto di vista della forma, “Jana” vuole apparire non invadente, come un segno puro ma non anonimo e soprattutto non dominante sull’ambiente circostante. La superficie organica costituisce il “traliccio” portante, una forma “semplice” le cui matrici geometriche sono ispirate dal movimento teorico della luce, nel suo spostarsi dal basso verso l’alto, in un’illusione ottica che rende quasi fluida la materia, che in realtà è rigidamente “incollata” al basamento metallico contenente il dispositivo illuminante con pannello LED. Il diffusore della luce di “Jana” può essere realizzato in Plexiglass (PMMA) opalino dello spessore di 6 mm con finitura satinata su entrambe le facce; grazie alla tecnica della termoformatura (utilizzando semplici sagome “maschio e femmina” in legno), questo materiale permette la forma definitiva a “doppia curva tridimensionale” in un processo produttivo molto rapido. “Jana” può essere realizzata anche in vetro con finitura leggermente sabbiata, mantenendo inalterato il principio di “non riflesso” già considerato nella versione standard.