Paola Erani
Dopo la laurea in Scienze Politiche con indirizzo Sociologico presso l’Università di Bologna, consegue la laurea triennale in Disegno Industriale all’ISIA di Faenza nel 2012, con voto 110/110. Collabora durante gli anni universitari con Romagna Plastic s.r.l. di Cesena ed altre realtà locali. Nel 2011 vince il secondo premio ex aequo al concorso “Le Forme della Complessità” promosso da Artex, con un progetto sviluppato per l’azienda toscana Poggi Ugo. Ama progettare con rispetto per l’ambiente e lavorare con materiali provenienti dalla terra, naturali ed ecocompatibili. Il suo lavoro si può definire immaginario e minimale, con attenzione all’aspetto funzionale, nonostante sia l’estetica che le regala emozioni. | |
MyTiffin | |
Portavivande
Questo progetto di portavivande, che comprende anche piatto e teiera, nasce dal mio amore per l’India; impilati uno sull’altro i tre pezzi creano una forma architettonica con forte richiamo orientale. Vuole essere un oggetto che racconta le storie di un popolo lontano, portando le loro tradizioni, la loro cultura, storia e identità nelle nostre case. “MyTiffin” è un portapranzo studiato per i micro appartamenti, dove lo spazio in cucina è poco, o per chi lavora fuori casa e non vuole mangiare sempre al ristorante. Una vera cucina portatile! Ho utilizzato materiali di tradizione italiana, la ceramica e il sughero, e aggiunto la teiera quale connotato che identifica l’oriente; il risultato è una fusione ed un incontro tra le due culture, italiana e indiana. Ho scelto la ceramica sia per funzionalità, in quanto resistente ad alte temperature (in modo che il portavivande e il piatto possano essere messi sui fornelli), sia per un motivo estetico ed etico, in quanto è un materiale proveniente dalla natura e con minimo impatto ambientale. Nella teiera la funzione del manico è sostituita dalla presenza del sughero, che permette una miglior presa dell’oggetto senza scottarsi.
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Reverse | |
Vaso
“Reverse” è un vaso che nasce da un’idea di contaminazione e da un “gioco” di inversione dei materiali, per modificare la percezione umana delle cose. L’ispirazione di fondo per questo progetto viene dalla natura e dalle sue forme, oltre che da una riflessione sui “diversi punti di vista”, solleticando una certa apertura mentale. È pensato con l’intento di creare una sorta di effetto di “straniamento” nell’osservatore. La base ha la forma di un classico vaso in cotto per piante, costruito invece in legno; il vero vaso è in ceramica ed ha la forma stilizzata di una pianta. La realtà è stata ribaltata! Il vaso “Reverse” è un oggetto che risulta piacevole ed esteticamente “completo” anche in mancanza di fiori all’interno. Sfrutta le caratteristiche “calde” del legno e le forme armoniche della natura, mantenendo le funzionalità del vaso. Il basamento, essendo pesante e stabile, è molto utile nell’evitare inconvenienti di rottura del pezzo ceramico.
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