Sergio Muraglia Sergio Muraglia

Sergio Muraglia

	Dopo aver conseguito la maturità Scientifica e dopo una prima infatuazione per la Facoltà di Fisica, si iscrive alla Facoltà di Architettura dell’università La Sapienza di Roma, conseguendo la Laurea nel 2004. Lavora in diversi studi della città natale, con qualche parentesi all’estero (Spagna, Inghilterra e Olanda) e durante queste esperienze sviluppa la predisposizione per la modellazione tridimensionale, la grafica 3D (pur sempre in secondo piano e strumentale rispetto al gusto per la progettazione) e sopratutto per la progetazione di interni e di oggetti di design. Dal 2008 lavora principalmente come grafico 3D freelance e docente di CAD presso società di servizi a Trento e Firenze.

Nastro 01

Poltrona La filosofia progettuale di questa poltrona, per citare i precedenti più illustri dei mobili di Mies van der Rohe o di Aalto, deriva dallo studio della lavorazione tradizionale del mobile fatto a mano, che comporta tipicamente l’assemblaggio minuzioso di molti elementi di modeste dimensioni più o meno rifiniti, decorati e magari figurativamente ricchi. La poltrona “Nastro 1” ribalta questo concetto. È composta da una scocca di compensato sagomato a vapore sostenuta da un’unico tubolare di acciaio. I cuscini sono fissati alla scocca mediante velcro o clips. Il progetto vuole applicare la filosofia e la prassi del disegno industriale puro alla poltrona, intendendo questo come la metodologia per realizzare un oggetto di arredamento di medie dimensioni attraverso l’assemblaggio di pochi e grandi componenti con una geometria efficace e leggibile anche se complessa. Le parti in legno multistrato sono perfettamente formate a macchina grazie alla raffinatezza del processo di lavorazione industriale.
Nastro 02

Poltrona La poltrona “Nastro 2” nasce con la rotazione della scocca spiraloide che, poggiata in verticale, richiama in senso lato un’evoluzione del corpo di geometria fondamentalmente conica della classica poltrona ottomana. Figurativamente si sono volute sviluppare le possibilità offerte dalla lavorazione a macchina del legno multistrato sagomato al vapore (discendente delle lavorazione al vapore delle sedute in multistrato di Aalto) per la realizzazione di scocche monoblocco dalla geometria complessa ma incisiva (superficie generata da due spirali). L’obiettivo era dunque quello di coniugare una geometria in qualche modo audace, frutto della lavorazione a macchina, e un materiale sofisticato e confortevole del legno.