--- ROMOLO STANCO appartamento Space Odissey a Torino, 2009 ---
appartamento Space Odissey a Torino, 2009
Di chiara ispirazione kubrickiana, l'appartamento a Torino definito Space Odissey, si presenta come uno spazio in assenza di gravità. I pochi oggetti coloratissimi, sui toni del rosso vivo, presenti all'interno, aleggiano a mezz'aria in un tutt'uno composto da pavimenti, pareti e arredo che diventano un fondale completamente bianco.
L'assoluta asetticità affianca i richiami formali degli anni'60 ad angoli stondati, e identifica chiaramente la sensibilità visionaria e anticonvenzionale di Romolo Stanco, interior designer di questo intervento.
L'intero appartamento di circa 80mq è destinato ad una giovane coppia e non presenta porte o pannelli di separazione tra una stanza e l'altra; tutto lo spazio è un indistinto spostarsi tra un'ambito e l'altro; la maggior parte degli arredi è in bianco laccato, dove sembra addirittura di potersi muovere più velocemente.
Di particolare nota è l'elemento cucina, in arredo laccato lucido bianco, posto al centro della zona giorno; è perno per i movimenti quotidiani. La cucina in questo caso non divide lo spazio ma, richiama attorno a se i movimenti consueti di ogni giorno, senza distinzione funzionale tra le zone circostanti; forno e fuochi collocati su un lato e lavandino dall'altra, denunciano uno spazio centrifugo.
Anche il gioco di contrapposizione tra i vani mensola della cucina con gli elementi d'arredo della camera da letto e a seguire del bagno, si ripetono in versione positiva e negativa ripetendo lo stesso tema formale in tutta la casa.
Il Saarinen (Knoll) con piano in calacatta bianco, le sedie Tulip e la lampada Pipe (Artemide) appaiono in questo contesto, oggetti ultra-pop ma cristallizzati in un bianco che li rende eterni. Di fronte allo schermo si notano i sofa in perfetta sintonia con quelli di Oliver Mourgue, utilizzati nel film cult e poi diventati famosissimi.
Gli ambienti diventano sostanzialemnte giochi per adulti, che intendono lo spazio domestico come rifugio, una dimensione irreale dove abbandonarsi ed estranarsi dai colori e dalle luci della città contemporanea.
testo di AV