E' stato rimesso a nuovo, all'interno del famoso parco divertimenti Tibidabo di Barcellona, un vecchio edificio, recentemente adibito a Teatro delle Marionette. L'edificio realizzato con tecniche costruttive tipiche della città e dal grande fascino di fine ottocento fanno da sfondo al progetto di Josep Mias, di Mias Arquitectes, veramente imprevisto.
Entrando uno spazio articolato e vario si apre di fronte all'ingresso; un misto di tecnica costruttiva e decorativismo si apre di fronte a noi come fossimo in uno spazio mediano, tra il palco e il dietro alle quinte di un teatro. Nello stesso attimo si vedono le parti che rimangono a vista dagli spettatori e quelle nascoste, utili solo a far funzionare la macchina scenica.
L'edificio esistente, quando non rivestito, si presenta nudo lasciando a vista i soffitti a tavelle e profili metallici, travi reticolari e colonnine in ghisa. Già l'involucro interno si presentava come una somma di piccoli elementi, e materiali diversi; il progetto accentua questa varietà.
Si percepisce lo sforzo progettuale di coordinamento degli elementi metallici saldati e mulati ma non smaltati; composti da profili diversi e reti che si muovono calandrate in maniera sinuosa. A soffitto le reti disegnano forme nuove e si muovono attorno alle lampade a cupolone, che diversamente da quanto succede frequentemente, non diventano le sole protagoniste dello spazio.
Le forme a base circolare si scontrano con elementi scultorei pieni, rivestiti di carte da parati dai decori floreali molto classici. I pavimenti sono mosaici di colori continuamente interrotti che si riprendono lo spazio anche sulle pareti verticali, formando fianchi pieni e colorati.
Il teatro interno si colloca come un singolare elemento tonteggiante estraneo al contesto, ma allo stesso tempo fermamente legato al piano del pavimento.
Solo lo spazio chill-out rimane più silenzioso e usuale, con il suo gusto un po' pop. I pouf tondi e arancioni distribuiti in maniera sparsa, in questo ambiente dalle pareti bianche e finestre incorniciate di nero. Le finestre bordate di scuro attutiscono il riflesso della forte luce che entra, lasciando alle luci colorate l'atmosfera da luna park.
Qualunque visitatore viene proiettato in un interno dall'effetto spaesante, e con il naso all'insù per la curiosità diventiamo tutti marionette affascinate dal progetto.
Testo di Anna Vecchi