Durante l'appena conclusa settimana del Salone del Mobile di Milano edizione 2011 si è svolto "Posti di vista – Design Sensibile" un evento all'interno di FDVLAB - Associazione Laboratori Fabbrica del Vapore in collaborazione con Ottagono e con il patrocinio del Comune di Milano. E' un appuntamento che nel corso delle sue edizioni ha rafforzato quel tentativo di proporre letture diverse sul design legato a tematiche sociali, economiche, politiche ed ecologiche.
L'aspetto che ha accomunato i progetti esposti è la loro componente di ricerca e di sperimentazione espressa attraverso le dimensioni culturali, artistiche, comunicative e multimediali. Diverse sono state le iniziative proposte differenziate per percorsi che hanno avuto espressione con diverse forme come esposizioni, eventi, performance, workshop, incontri, proiezioni, concerti, rassegne, installazioni permanenti e architetture temporanee, insieme alla presentazione di prodotti e progetti legati dal filo conduttore del "design sensibile."
Alcuni progetti esposti:
Nemeton Network é un percorso che ha puntato i riflettori sulle proposte legate all'architettura declinata al verde, coniando un nuovo termine Vegetecture che sintetizza l'unione fra verde e architettura, concetto che va oltre il verde tecnico dei giardini pensili e del verde verticale. Si tratta piuttosto di un nuovo atteggiamento progettuale che considera il verde come ciò che costituisce l'ambiente ideale per la vita dell'uomo.
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Con il tema del verde lavora anche Elisabetta Sari per Spazio Kritico, dove propone l'atto del coltivare inteso in duplice significato: atto concreto e intellettuale.
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Un'orto anche per chi ha poco spazio o vive in città, lo ha proposto Tanzi Architetti.
Presente anche l'alimentazione, per il rapporto che questa ha con il design e la capacità del cibo stesso di divenire oggetto di progetto. La Food Court gestita dal food designer Paolo Barichella, propone nuovi format nel settore enogastronomico e agroalimentare. Il Food Terminal posizionato all'interno dell'area coperta nella caffetteria della Fabbrica del Vapore, è un progetto creato da Offarchitetti, sviluppato da De Blasi Arredamenti e gestito da Enocultura Srl. I visitatori potevano sperimentare in anteprima alcuni degli approcci e delle tematiche sul tema dell'adeguamento del design ai nuovi regimi e stili di alimentazione contemporanea. Il Bio Bistrot ad esempio dimostrava la sempre più diffusa tendenza da parte dei consumatori a familiarizzare con le forme di produzione legate al biologico inteso come attenzione verso il livello di energia ausiliaria e all'intero ecosistema agricolo.
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Ideato da Luca Scacchetti, una "grande via" il cui ingresso è segnato da pareti in pietra dove rilievi e il sovrapporsi delle forme generavano lunghe ombre. Un largo e lungo percorso ritmato da frammenti, segni, texture che reinventavano intonaci e cementi decorativi dei basamenti delle case milanesi. Graffiti e un grande decoro in bianco e nero centrale indicava il percorso da seguire tutto il tragitto. Delle nicchie illuminate, rivestite in pietra grigia, inquadravano dei sottili piatti metallici sagomati da cui scendeva dell'acqua. Sottili spessori, fili d'acqua, tagli di luce e scambi cromatici ridisegnavano una Milano come fosse una delle "città invisibili" di Italo Calvino.
testo di Federica Calò