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Arik Levy un artista poliedrico

un artista poliedrico

 
Arik Levy non può essere considerato esclusivamente un designer. Egli è un personaggio eclettico, poliedrico che mescola nel suo lavoro le varie discipline delle sette arti. Nato a Tel Aviv, parte per l'Europa e da vita al suo percorso che lo porterà a diventare uno dei più interessanti designer di oggi.
 
Dopo gli studi, infatti, si trasferisce a Parigi, dove nel 1997 insieme al collega Pippo Lionni, fonda l'L_design, uno studio dove sviluppa progetti che spaziano dall'illuminazione al packaging passando per l'architettura di interni, oltre che personali opere d'arte contemporanea esposte nelle più importanti gallerie.
 
La particolarità dei suoi lavori prende forma dai concept che esprimono una forte capacità innovativa legata alla sua padronanza della conoscenza dei materiali, della tecnologia utilizzata e delle tecniche di fabbricazione.
 
La multidisciplinarietà dei suoi progetti deriva dal suo essere non solo progettista, ma anche tecnico, artista, fotografo e cineasta, tutte peculiarità che trasferisce nelle sue idee progettuali.
 
Per comprendere la sua poliedricità è interessante mettere a confronto due oggetti facenti parte delle collezioni più recenti di Arik Levy.
 
Il primo curioso oggetto della serie Rock potrebbe essere interpretato come un gioco di volumi che prendono forma in elementi simili a meteoriti di materiali e dimensioni differenti che sono posti all'interno degli ambienti creando quasi delle atmosfere di mistero. Un oggetto che va letto come assenza, in quanto i pezzi che sono stati tolti lo fanno esistere. Ha un carattere misterioso, quasi surreale, che quasi si contrappone alla concretezza e pragmaticità degli oggetti di design.
 
 
 
 
 
 
 
WireFlow Black Random, 2010
 
 
 
WireFlow, invece, è una lampada caratterizzata dalla sospensione apparentemente irregolare dei cavi posizionati quasi come a seguire la configurazione di una costellazione. Alle estremità di questi cavi, come punti luce, sono sospese delle lampadine. Il nome stesso del sistema di illuminazione rimanda al flusso della luce che scorre in maniera quasi confusa attraverso un percorso contraddistinto dai fili dei cablaggi.
 
Questi oggetti esistono come pezzi unici realizzati da questo artista e ciò dimostra il carattere di originalità e non serialità delle sue particolari creazioni.
 
 
 
testo di Federica Calò
 
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