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Il Design dei Musei

Il Museo della Cittā di Bologna degli arch Bellini e Lupi

 
A volte è difficile, parlando o scrivendo di design, distinguere esattamente tra design e progettazione architettonica. Generalmente il design si riferisce all'oggetto industriale e per estensione a tutto quello che non ha scala architettonica, mentre l'architettura parte dalla casa e si estende al paesaggio. Diciamo che il design si misura in mm a l'architettura in metri. Nella lingua anglosassone invece la parola “design” la si traduce con “progettazione” in italiano, e forse è questo che a volte crea l'equivoco, specialmente nelle traduzioni delle relazioni dei progetti internazionali che sono scritte in inglese. Sta di fatto che nelle manifestazioni che si occupano di design ormai ci si trova di tutto, dal sito web, alla macchina del caffè, dall'appartamento, al disegno delle piazze.
 
Scrivo questo perchè c'è un settore, quello dei musei, dove invece l'architettura si mischia veramente al design, specialmente in fase di allestimento, per permettere di fare rivivere ciò che è esposto e rendere didascalici e flessibili i percorsi, quindi troviamo le due scale di progettazione, quella dell'edificio con i suoi volumi e i suoi percorsi e quella del design con gli arredi, le boiserie, le pavimentazioni, la segnaletica, i loghi, tutto l'allestimento. Per questo credo si possa parlare senza equivoci di “design del museo”.
 
La progettazione dei musei ha molti esempi famosi di edifici creati ex novo o rimodernati con soluzioni progettuali contemporanee di grande rilievo, ne troviamo almeno uno in quasi tutte le città europee più importanti, mentre in Italia il settore è più povero, eccetto pochissimi esempi, si veda il Museo del Novecento a Milano, il MAXXI di Roma, il MART di Rovereto.
 
 
A questi ora se ne aggiunge un altro, il Museo della Storia di Bologna, un vero gioiello di progettazione di interni. Il Museo è di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna, quindi privato, per questo non ha avuto lo spazio sui mass media cui siamo abituati in occasione delle inaugurazioni dei musei istituzionali pubblici. Ma questo, dall'inaugurazione il 28 gennaio 2012, è sicuramente il museo dell'anno.
 
 
 
Questa tipologia di museo la troviamo ad Amsterdam, all'Amsterdams Historisch Museum, dove possiamo conoscere tutta la storia della città fin dalla sua creazione.
Ora anche Bologna ha il suo museo della città, un museo realizzato all'interno di una residenza storica, Palazzo Pepoli, in piano centro storico, dove finalmente troviamo quello che siamo abituati a vedere nelle altre nazioni europee, uno spazio architettonico che mischia antico e contemporaneo in maniera perfetta con soluzioni di allestimento coinvolgenti e ben calibrate, didascalico, ma anche sorprendente per alcune scenografie particolari e l'utilizzo delle tecnologie audiovisive.
 
 
 
“Palazzo Pepoli. Museo della Storia di Bologna rappresenta un percorso museale dedicato alla storia, alla cultura e alle trasformazioni di Bologna, dalla Felsina etrusca fino ai nostri giorni. Le alterne vicende della comunità locale sono qui raccontate in modo innovativo, con tecniche espositive scenografiche ed interattive per molti versi inedite nel nostro Paese. La splendida cornice del palazzo medievale, reinventato, restaurato e allestito dall’architetto Mario Bellini, e il progetto grafico, curato dall’architetto Italo Lupi, rendono la visita al museo un’esperienza unica”. (dal sito web istituzionale)
 
 
L'architettura quindi si declina gradatamente nel design, dagli elementi storici del palazzo antico, al poderoso elemento centrale di collegamento dei livelli, tutto in ferro e vetro, realizzato nel cortile coperto, con aree espositive, di sosta e percorsi, all'interior design della suggestiva sala delle “donne famose della città”, fino a quelle della “forma urbis”, delle battaglie, della “città delle acque”, della “via etrusca” e della “via Aemilia”, e infine il teatro virtuale 3D che prende forma camminandoci all'interno, per giungere allo studio grafico, chiaro ed intuitivo, dove predominano il bianco, il rosso e le trasparenze. Insomma una vera e propria “macchina della conoscenza” dove l'architettura e il design si uniscono per creare un tutt'uno.
 
 
Bellissime le allegorie del tempo, dello spazio, della parola disegnate sulle vetrate dell'elemento centrale. La storia della città si unisce così allo scoccare del tempo e ai cambiamenti del panorama storico delle diverse epoche, cogliendo veramente l'idea di Bologna città universale, legata all'Europa attraverso le conoscenze che si creavano come un'alchimia segreta all'interno dei palazzi della sua Università.
 
Assolutamente da visitare.
 
 
Per maggiori informazioni: Sito Ufficiale
 
 
 
testo di Stefano BoninsegnaIl Pensiero Artistico
 

 

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