Leafy Dream: ecochic dal contenitore al contenuto
Gli ultimi anni sono stati segnati da disastri di varia natura: ambientali, economici e politici...
Gli ultimi anni sono stati segnati da disastri di varia natura: ambientali, economici e politici che hanno determinato l’insorgere di stili di vita improntati sulla moderazione e sul buon senso. Se da un lato la generazione dei baby boomers ha goduto di privilegi fatiscenti e ha dato la stura alle situazioni attuali, le ultime generazioni possono vantare la capacità di sfruttare le falle ideologiche come opportunità progettuali. Mentre fino a qualche decennio fa la relazione tra contenuto e contenitore era troppo spesso improntata sulle vendite e ci si soffermava più sull’aspetto comunicativo e non sull’essenza del venduto, oggi l’attenzione maggiore dei consumatori sugli acquisti (nota positiva della crisi economica) e sull’ambiente, ha appianato il dislivello tra le promesse e la realtà e aumentato di conseguenza la qualità dei prodotti, intendendo per qualità il rapporto tra l’aspettativa e la soddisfazione.
Questo progetto nasce da uno studio meticoloso di tutte le fasi e il ciclo di vita del prodotto, dal concept al trasporto, passando dal sempre più sensato assunto che il consumatore accetta di buon grado di assemblare le componenti se questo si traduce con un abbattimento dei costi sul prodotto finito. Leafy Dream, di Jauku design, un albero studiato come organizer di gioielli è intrinsecamente e materialmente tutto questo. Le componenti, si assemblano in modo molto intuitivo grazie a degli incastri che corrono lungo l’altezza, dando così tridimensionalità all’albero, che si articola in uno spazio di 22x22x23 centimetri.
Sulle foglie i 104 fori permettono di soddisfare le appassionate di orecchini, e i rami possono accogliere collane e anelli. Ma l’aspetto che denota la maggiore finezza progettuale non sta solo nell’aver reso partecipe il fruitore nella costruzione dell’albero riducendo i costi: il packaging stesso è dimensionato per la consegna postale.
Progettato in materiali naturali ed ecologici come il compensato, è disponibile in due colori, discreti e non pretenziosi: marrone e legno naturale. Il contenuto e il contenitore hanno una coerenza progettuale disarmante: il prodotto mantiene le promesse dell’involucro di semplicità e linearità concettuale. Less is more, come direbbe Ludwig Mies van der Rohe, niente fronzoli, solo sostanza. Un esempio encomiabile di come la funzionalità e la bellezza formale, anche in un progetto fondato sulla eco sostenibilità sia fattibile e sbugiardi il troppo diffuso accoppiamento tra economico e mortificante.
Testo di Veronica De Pinto