Ristrutturazione tecnologica del Gaîté Lyrique
La ristrutturazione del Gaîté Lyrique in un centro dedicato alla cultura musicale...
La ristrutturazione del Gaîté Lyrique in un centro dedicato alla cultura musicale e alla musica in generale prevede il rifacimento di un vecchio teatro del 19esimo secolo nel cuore di Parigi per farne una piattaforma interattiva per il 21esimo secolo.
I temi della musica e delle arti pongono una serie di problemi difficili: per riassumere il tutto è stato concepito un luogo che potesse soddisfare tutte le attività artistiche di oggi, un luogo aperto alle visite del pubblico, ma anche un luogo concepito come studio di lavoro in cui gli artisti potessero effettivamente creare, produrre e presentare le proprie opere.
Le priorità progettuali sono chiare: creare tre principali impianti di produzione, tre spazi per gli spettacoli dal vivo.
Intorno a questi tre punti saldi del progetto ruota l'idea di ottenere spazi che servano alternativamente come studio per lavorare e spazi di presentazione delle opere; si hanno inoltre spazi come sala prove, librerie interattive, caffetterie, ecc..
Lo scopo era creare un luogo permissivo che includesse tutto ciò che è casuale e inaspettato, un luogo che si autodefinisse senza predefinire nulla, che consentisse incontri e fusioni artistiche, che abbattesse le barriere tra le arti digitali e tra la musica di oggi e quella di ieri.
Per animare il progetto sono stati forniti, montati su rulli, dei moduli chiamati Eclaireuses :questi container possono essere spostati da un posto all'altro, creando una scenografia che cambia.
Ad oggi ci sono 70 Eclaireuses nella costruzione.
Un altro oggetto che accompagna il movimento delle persone all'interno degli spazi espositivi è una creazione dodecaedrica a nastro.
Lo spazio che ospita il pubblico è così disposto: 350 posti a sedere o 750 posti in piedi con 46 schermi indipendenti sparsi sui 4 lati della stanza per permettere la perfetta integrazione degli spettatori con i locali; una piccola sala con 100 posti; un auditorium con 130 posti; una camera echo con un tappeto sensoriale che permette al visitatore di creare dei suoni su 9 altoparlanti.
Committente: Comune di Parigi
Architetto Régis Grima
Scenografo: Jean-Paul Chabert
Testo di Luca Negrini