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Un architetto sincero: Eduardo Souto de Moura

Eduardo Souto De Moura, nato ad Oporto nel 1952, è un architetto portoghese...

Eduardo Souto De Moura, nato ad Oporto nel 1952, è un architetto portoghese di fama internazionale.

Moura ha studiato presso l'Accademia delle Belle Arti dell'Università di Oporto e proprio in questa stessa città egli vive e lavora.

Dal 1981 è professore all'Università in cui si è laureato e tiene anche lezioni in molte città e Università fra cui Ginevra, Parigi, Losanna, Mendrisio, Dublino, Zurigo e Harvard University.

Quando l'anno scorso del prestigioso cilindro del Premio Pritzker uscì il nome dell'architetto De Moura, con una sessantina di progetti la maggior parte dei quali costruiti in Portogallo, lui stesso pensava si trattasse di uno scherzo.

Con nessun progetto negli Stati Uniti, con nessun grattacielo alla moda realizzato e senza un sito internet non si aspettava di ricevere un premio di tale importanza.

De Moura non ritiene di aver vinto il Premio per il fatto di essere eccezionale, bensì egli si autodefinisce normale.

Ha realizzato molte case unifamiliari, il bellissimo stadio di Braga per la finale degli Europei del 2004 costruito dentro mezza montagna scavata, la casa del Cinema Manoel Oliveira a Oporto e altre opere.

Il suo carattere e la sua personalità sono del tutto originali: non ha un sito internet, non va matto per le interviste( il suo ufficio le rimanda abitualmente di varie settimane), fuma molto e non si interessa del suo abbigliamento.

Lui racconta l'architettura in questo modo: “ Non credo che esistano architetture sostenibili, intelligenti ed ecologiche. Credo che ci siano solo le architetture belle che, necessariamente, tengono conto dell'ambiente, del contesto e delle priorità”.

In una delle sue poche interviste racconta anche il motivo di questa sua formazione culturale razionale e concreta: la sua crescita come architetto è avvenuta negli anni successivi alla Rivoluzione dei Garofani e, in quegli anni, il Portogallo si era trovato in pieno Post-Modernismo senza aver in alcun modo vissuto la fase del Modernismo.

Il Portogallo aveva bisogno di case, ospedali e scuole e del Trendy non se ne faceva nulla poiché, secondo De Moura, il Modernismo applicato in modo pragmatico, concreto e con libertà di idee aveva ancora molto da dare al Paese.

Nonostante il Premio ricevuto, De Moura racconta come le richieste di commissioni non siano così notevolmente aumentate, anzi ci tiene a dire come questo periodo sia duro anche per i grandi studi che, nonostante vincano molti concorsi, hanno grande difficoltà a vedere i propri lavori realizzati e costruiti.

Il Cersaie di Bologna avrà il grande onore di ospitare il grande architetto Eduardo Souto De Moura che terrà, a settembre, una lectio magistralis molto attesa.

Testo di Luca Negrini