DALLA MENTE AL CUORE
Mostra di design di FRANCESCO MANCINI
orari: 10,00-13,00 e 17,00-20,30
Promossa e realizzata da GAB- Associazione Giovani Architetti della Provincia di Bari
FESTIVAL DELL’ARCHITETTURA – PUGLIARCH 2012-SLOW ARCHITECTURE 20-23 SETTEMBRE 2012 –BARI
Può il design aiutare a costruire un mondo migliore? Il ruolo sociale del design è un fatto ormai consacrato; esso non può prescindere dal mutare delle condizioni sociali e politiche, ponendosi inconsapevolmente come punto centrale di un progetto più vasto che sintetizza e collega altre discipline e altre culture.
Il design si pone quindi come lente d’ingrandimento sul modo di vivere della gente, dettato dalle condizioni sociali e della cultura tecnologica e formale del proprio tempo, favorendo un processo di grande comunicazione dove “comunicare” significa allargare il più possibile il panorama dei fruitori.
Il periodo storico che stiamo vivendo ci vede inseriti in un processo di profondi cambiamenti, dove il cambiamento non ha caratteristiche tali da poter capire in quale direzione stiamo andando. Disorientamento e timore di un futuro incerto sono sentimenti che aleggiano ovunque.
In questo clima di incertezza la gente è distratta, poco concentrata, alla ricerca di se stessa e di un benessere illusorio. In questo contesto, oggi sempre più, si inserisce il concetto di slow design con l’obiettivo primario di promuovere il benessere tra gli individui, la società e l’ambiente naturale, in una sorta di bilanciamento dei bisogni culturali e materiali. Trovare dei riferimenti culturali, ricreare quegli equilibri è oggi uno degli obiettivi progettuali del design: progettare per la
società, per la gente, cercando di migliorare la qualità della vita; progettare alla ricerca di una nuova bellezza concepita come un’esigenza per ricongiungersi ad una solidità intellettuale frammentata e depauperata.
In questo contesto si colloca la mostra “dalla mente al cuore” con l’obiettivo primario di promuovere il benessere conferendo al design un ruolo di equilibrio tra la società e il mondo naturale.
La mostra parte dalla necessità di ricreare stimoli per l’immaginario cercando di dare nuova emozione all’oggetto di uso quotidiano: tradurre in realtà i sogni ricercandoli nella memoria, nella storia, nei luoghi, nelle persone.
Gli oggetti presenti in mostra: quattro contenitori delle stesse dimensioni; volumi con pieni e vuoti che li caratterizzano e li diversificano; volumi che contengono, ma che dialogano tra di loro attraverso interventi pittorici sulle relative superfici, da parte di due artisti locali.
Gli obiettivi della mostra: pensare al design e quindi all’architettura con materiali tipici dell’artista, coinvolgendolo direttamente per dar vita a dei segnali visibili e riconoscibili, tentando una comunicazione poetica, cercando di fermare l’attenzione per alcuni istanti e invitare alla meditazione. Design e arte si fondono per poter “rallentare” il frenetico e distratto scorrere della vita; gli oggetti dipinti diventano il pretesto per recuperare un ritmo più umano della vita; è un invito a sostare e meditare su quanto gli equilibri naturali siano stati modificati dall’egoismo e dall’inquinamento mentale dell’uomo; è un invito ed un auspicio per una igiene della percezione e per una maggiore ossigenazione mentale.
Coordinamento scientifico e allestimento di
Francesco mancini
Progetto grafico StudioX design