Moroso - Lo sguardo laterale - mostra curata da Patrizia e Marco Viola
Dal 20 Giugno museo dei Tessuti di Lione
Come un prolungamento agli eventi commemoranti il sessantesimo compleanno di MOROSO, Patrizia Moroso ha scelto il museo dei Tessuti di Lione per proporre uno « sguardo laterale » sugli ultimi decenni che hanno visto nascere le icone del design.
La direzione artistica che Patrizia assicura con visionarietà dalla fine degli anni 80, la sua straordinaria capacità di scoprire i migliori talenti e far loro condividere i suoi punti di vista sono all’origine di una creazione profusa, gioiosa, à metà strada tra arti decorative e design.
Le sue collaborazioni amichevoli con Ron Arad, Jean Nouvel, Micheal Lin, Patricia Urquiola o Martino Gamper, per esempio, hanno fondato l’identità di un’azienda Moroso rinnovata, che si è imposta come un laboratorio artistico e una delle più prestigiose case di edizione di mobili contemporanei.
Dalla forma alla finitura, ogni elemento delle creazioni è pensato per trasfigurare il quotidiano. Ecco perché Moroso è così rinomata nella ricerca tessile.
Per questo collabora con le migliori aziende europee, KVADRAT (Danimarca) o RUBELLI (Italia), creatori di haute couture, come Issey Miyake o Alexander McQueen.
La mostra “LO SGUARDO LATERALE”, curata da Patrizia e Marco Viola, invita il visitatore a rivolgere egli stesso uno sguardo più ampio e non univoco sugli oggetti del quotidiano che Patrizia Moroso sa trasformare, con genialità, in vere e proprie opere d’arte.
Poiché il museo dei Tessuti e il museo delle Arti decorative sono stati fondati per rinnovare la creazione contemporanea attraverso i migliori esempi del passato, era legittimo che la creazione investisse, per un periodo, questi spazi dialogando con le opere create dai nostri antenati per abbellire il quotidiano. I mobili concepiti da Ron Arad, Jean Nouvel, Micheal Lin, Patricia Urquiola o Martino Gamper ivi si presentano prima di abbandonare le cornici per continuare a transfigurare il quotidiano.
La creazione di un tessuto originale a partire da una carta preparatoria di Philippe Lasalle archiviata fra le collezioni del museo dei Tessuti, realizzato da Rubelli per rivestire i prodotti di Moroso simbolizza il dialogo costante tra l’arte del passato e l’arte contemporanea.
Accompagna l’esposizione un catalogo intitolato “Frammenti di un discorso a-Moroso” (una rilettura di Roland Barthes), scritto e realizzato da Elena Commessatti, che racconta con linguaggio pop la storia degli ultimi 20 anni dell’azienda attraverso le scelte tessili ed il lavoro in sinergia tra direzione artistica e designers di forme, idee, tessuti, colori e pensieri.
Sempre a partire dal 20 Giugno, una speciale installazione concepita da Claude Cartier sarà creata nello showroom Claude Cartier Decoration e amplificherà l’eco della mostra.
La Moroso nasce nel 1952 da un progetto di Agostino Moroso che, insieme alla moglie Diana, fonda lʼazienda con lʼintento di produrre e realizzare divani, poltrone e complementi d'arredo. Puntando su un approccio artigianale nella realizzazione dei prodotti ed un forte impulso creativo nella fase progettuale, si fondano le radici di una visione che ha permesso allʼazienda di crescere nel mercato distinguendosi per la qualità, lʼ innovazione e la creatività dei suoi prodotti. Dagli anni ʼ80 la seconda
generazione della famiglia inizia un approfondito percorso di ricerca nellʼambito del design dʼautore.
Quasi sessantʼanni dopo la sua fondazione Moroso si posiziona nellʼhaute couture del design internazionale e diventa unʼazienda leader nel settore degli imbottiti. Grazie al contributo creativo di designers quali Ron Arad, Patricia Urquiola, Ross Lovegrove, Konstantin Grcic, Alfredo Häberli, Toshiyuki Kita, Marcel Wanders, Tokujin Yoshioka, Enrico Franzolini, Doshi & Levien, Tord Boontje, Nendo, Front e altri, Moroso ha creato negli anni una collezione di prodotti iconici, dallʼimpronta unitaria pur salvaguardando latitudini e localismi diversi.
Un orizzonte internazionale che ha permesso allʼazienda di entrare nei luoghi più belli del mondo fra cui: il Moma di New York, il Palais de Tokyo e il Grand Palais a Parigi, La Biennale di Venezia. Importanti collaborazioni che permettono allʼazienda di proporsi con una gamma vastissima e differenziata di prodotti, adatti sia al settore residenziale che a quello contract.
Alla cultura familiare dellʼazienda si è aggiunta negli anni una forte struttura manageriale, capace di creare sinergie vincenti allʼinterno del mercato globale degli imbottiti. Un percorso di crescita che è parte di una storia fatta di ricerca, innovazione nelle tecnologie e nei materiali, sapiente cura artigiana e di una visione strategica e poliedrica del mercato. Inoltre da sempre Moroso ha posto al centro della sua attenzione la soddisfazione del Cliente, le sue esigenze e aspettative, e la necessità di garantirgli sempre prodotti e servizi di livello e qualità superiore.
Ciò, unito ad un forte rispetto per l'ambiente, ha permesso a Moroso di essere la prima azienda di imbottiti ad ottenere dal 1994 la certificazione per la qualità dei cicli produttivi (ISO 9001) e dal 1999 quella per la gestione del sistema ambientale ( ISO 14001). Oggi Moroso ha 140 dipendenti, un fatturato di 30 milioni di Euro, filiali negli Stati Uniti, Gran Bretagna e Singapore, ed esporta i suoi prodotti in 64 paesi.
Rubelli con Moroso al Musée des Tissus et des Art Décoratifs de Lyon
Rubelli, azienda tessile veneziana nota in tutto il mondo per la qualità e la ricercatezza dei suoi manufatti, collabora con Moroso alla mostra: “Lo Sguardo Laterale: Moroso, une recherche entre Arts décoratifs et Design”. L’esposizione, curata da Patrizia Moroso e Marco Viola, si terrà dal 20 giugno al 1° settembre presso il Musée des Tissus et des Arts décoratifs di Lione, uno dei musei tessili più prestigiosi al mondo.
Una passeggiata all’interno dello spazio museale farà scoprire, in maniera insolita, le creazioni di grandi designers che per Moroso hanno creato pezzi di design dal carattere unico. Il tutto è reso ancora più speciale dal “vestito” delle sedute presentate: un prezioso broccato realizzato ad hoc da Rubelli per l’occasione.
Il tessuto riproduce una messa in carta originale conservata proprio nel Museo francese (cod. MT 49489.6.6 ) e attribuita a Philippe de Lasalle , uno dei maggiori protagonisti dell’industria della seta del XVIII secolo. Il documento risale quasi certamente all’ultimo quarto del Settecento e presenta, forse quale omaggio alla passione bucolica della regina Maria Antonietta per il mondo campestre, un elegante motivo decorativo con spighe di grano, una coppia di colombe, un cappello di paglia, il tutto reso ancora più aggraziato da nastri leggiadri e ramoscelli fioriti.
Rubelli ha saputo creare, grazie all’intervento dell’ ufficio stile prima e in fase di tessitura poi, un broccato che riproduce non solo i colori “tecnici” della messa in carta (che non sono quelli del documento tessile) ma, in modo del tutto inedito ed estremamente originale, anche la quadrettatura della carta millimetrata.
La ricchezza della stoffa è sottolineata dalla quantità di colori presenti in trama - 12 varianti di cui 11 di viscosa e uno di filato metallico - e dal numero di trame per centimetro : se per un tessuto ricco vengono di norma utilizzate 50/60 trame a centimetro, per questa preziosa stoffa ne sono state impiegate ben 180.
Ad accrescere l’opulenza del tessuto i 9600 fili di ordito in seta organzino, la più pregiata in commercio.
Un broccato molto complesso, realizzato in 3 campi con un rapporto verticale sfalsato, che richiede lunghi tempi di produzione: più di un’ora per tesserne appena un metro.
Savoir faire Rubelli e savoir faire Moroso: due grandi aziende italiane, in grado di veicolare attraverso le loro produzioni il meglio della tradizione, si incontrano in un luogo che celebra la bellezza del tessuto e le arti decorative nelle loro espressioni più alte. In sintesi: bello e benfatto, che finiscono per essere le due facce della stessa medaglia.