Architettura, design, scenografia, illustrazione, editoria: l’opera dell’architetto italo-brasiliano Lina Bo Bardi spazia in vari campi, fondendosi nella volontà di partecipare attivamente al processo di modernizzazione del Brasile. La Bardi’s Bowl, progettata nel 1951, appartiene alla prima fase del suo percorso brasiliano, quando Lina ancora credeva fosse possibile interferire con le rotte dell’industrializzazione accelerata degli anni Cinquanta.
Dal 6 marzo 2014 la Bardi’s Bowl sarà in vendita, in esclusiva italiana, unicamente presso Spotti Milano, viale Piave 27. Sono state infatti prodotte da Arper solo 500 copie per tutto il mondo.
Il completamento del progetto Bardi’s Bowl Chair ha dato vita ad una collezione: oltre alla versione in pelle nera, sono state realizzate sette varianti colore in tessuto, ciascuna abbinabile a tre coppie di cuscini a scelta tra monocromatici nel medesimo colore della poltrona, oppure in due nuances o decorati con grafiche ispirate ai disegni originali di Lina Bo Bardi, questi ultimi nati dalla collaborazione di Arper con Dani Moura, designer e stylist di New York.
La Bardi’s Bowl è una seduta semisferica appoggiata su una struttura metallica ad anello, sostenuta da quattro gambe. La semplicità delle forme della Bowl Chair ricorda l’amore di Lina Bo Bardi per le forme semplici, funzionali, organiche: valore, che Arper ha condiviso appieno.
Nel 1951 Lina sviluppò il progetto della Bardi’s Bowl, mentre portava a termine i lavori della sua residenza a San Paolo, la ‘Casa di Vetro’. Poco dopo, nel 1953, la poltrona attrasse l’attenzione internazionale e la rivista americana Interiors pubblicò l’articolo “Bowls, Baskets and Bags”, mettendo in risalto la Bardi’s Bowl tra poltrone di Eero Saarinen, Irena Schawinsky e Roberto Mango.
Con la sua morte nel 1992, i diritti d’autore furono trasferiti all’Istituto Lina Bo e P.M. Bardi, che oggi ha autorizzato Arper a produrre una nuova serie della Bardi’s Bowl con un certosino lavoro di interpretazione, cogliendo la sfida di rimanere fedeli all’originale, pur adeguandolo alle attuali condizioni di produzione industriale. Un lavoro analogo – per le attenzioni in esso profuse – al rigore di Lina nei suoi interventi sugli edifici storici.
Lina Bo Bardi ha pensato la Bowl Chair come un oggetto dalla struttura e dalla forma essenziali e universali, accessibile e flessibile, capace di integrarsi armoniosamente in qualunque ambiente. La seduta può essere orientata in diverse posizioni ed essere utilizzata per svolgere molteplici funzioni. Questo nuovo approccio al progetto, in cui l’elemento fondamentale è l’interazione dell’uomo con l’oggetto, è rivoluzionario per gli anni ’50. La Bardi’s Bowl reinventa il modo di stare seduti, favorendo posture naturali e rilassate e testimonia un cambiamento culturale in atto, che si traduce in un nuovo modo di comportarsi e vivere più informale e ricettivo, più orientato all’essere che all’apparire.
Per promuovere la conoscenza di Lina Bo Bardi e delle sue opere, Arper ha inoltre lavorato fianco a fianco con la designer canadese Ginette Caron nella creazione di quello che è stato chiamato "Il mondo di Lina". Un “cassetto dei ricordi” che ha la forma di un carrettino e racchiude numerosi oggetti, disegni, immagini che richiamano momenti significativi della vita di Lina, delle sue opere e dei suoi valori.