Blend Collection
Ispirazioni architettoniche e decorazioni sofisticate danno vita alla Blend Collection
Ispirazioni architettoniche e decorazioni sofisticate danno vita alla Blend Collection, una raccolta di stili diversi, preziosi ed eccentrici, a creare un living lussuoso, ironico e mai banale. Per la prima volta infatti, Fratelli Boffi presenta una collezione che affianca ai prodotti nuovi una selezione di pezzi iconici realizzati negli ultimi decenni. Una sorta di ‘best of’, in una chiave di lettura del tutto nuova, uniformata nel suo insieme grazie alla scelta di nuove finiture e stoffe pregiate che legano, senza soluzione di continuità, ispirazioni, materiali e impronte differenti ma coerenti tra loro e con lo stile dell’azienda.
La tradizione artigianale consolidata da quasi un secolo di esperienza nella lavorazione del legno, unita ad una ricerca formale e ad un’attenzione quasi maniacale nei dettagli, danno alla luce ad una collezione dove forme e materiali sono protagonisti assoluti. Pezzi in rovere bianco si sposano perfettamente con legni scuri come noce canaletto e ziricote, così come le morbide pelli nabuk si mescolano con rivestimenti in tessuti lavorati e eleganti jacquard. I dettagli intarsiati in quarzite bianca, ottone ed ebano completano il ricco mosaico delle finiture che caratterizzano la Blend Collection.
A confermare di nuovo l’intesa stilistica con l’azienda, lo stand è stato progettato da Archer Humphryes Architects, la coppia di architetti che ha messo la firma su alcuni dei progetti più in vista degli ultimi anni come gli hotel londinesi Chiltern Firehouse Hotel e il Great Northern Hotel, quest’ultimo arredato proprio in collaborazione con Fratelli Boffi. Quest’anno gli Archer Humphryes Architects hanno dato vita ad uno spazio classico e architettonico che si ispira alla tipica house britannica, archetipo della villetta dal tetto spiovente, trasformato in un living sfrontato, sardonico e irriverente dallo styling di RavaioliSilenziStudio.
Le mura avvolgono l’ambiente in un grigio scuro tendente al blu, movimentato dall’aggiunta di tende dal colore avio scuro che drappeggiano le pareti conferendo alle stanze un senso di calore e un fascino soffuso. Il parquet, in legno scuro con venature grigie viene riscaldato dai colori tenui di tappeti pregiati che lo rendono ancora più accogliente e confortevole. Lo stand è diviso in due spazi da un pannello retroilluminato e traforato che tratteggia motivi floreali e geometrici, conferendo alla sala un impatto visivo luminoso e solenne. Sono struttura e decoro le travi in metallo grigio chiaro che intervallano il perimetro, rafforzando la sensazione di trovarsi in un’abitazione nord-europea: un’estrosa tenuta nell’Oxfordshire o un sontuoso chalet in Normandia. L’estrema cura e la ricercatezza di colori, finiture e materiali ricrea un living raffinato e fuori dagli schemi che propone diverse composizioni raccolte in un percorso all’interno di un eccentrico salotto: perfetta cornice per i pezzi della Blend Collection.
Tra le novità di quest’anno, Fratelli Boffi presenta Parallel: poltrona con schienale alto o basso disegnata da Philippe Bestenheider, dai contorni secchi e geometrici, definita da uno scheletro in metallo ricoperto da un rivestimento in pelle con cuciture artigianali. La figura si sviluppa in verticale con scheletro e superfici che ricordano le facciate di un prisma decostruito. Continua così la collaborazione con il designer svizzero, dopo il successo della sedia in paglia di Vienna Lui5, diventata ormai un pezzo iconico.
Four Quatrefoils è una famiglia formata da tavolo alto e sgabelli bar, altra novità del 2015, nata dalla collaborazione tra Fratelli Boffi e Archer Humphryes Architects. La struttura del tavolo, in rovere bianco, sostiene il piano rettangolare finemente intarsiato e decorato da dettagli preziosi in quarzite bianca e ottone brunito, che compongono motivi fitoformi. Materiali e ornamenti si fondono, senza soluzione di continuità, esaltandosi a vicenda e originando un prodotto dal pregio senza tempo. Gli sgabelli Q1 e Q2, proposti nella versione in rovere bianco, si distinguono per l’intarsio delle gambe composte da sfere in equilibrio una sull’altra. Il cuscino di seduta rivestito in delicato nabuk può essere personalizzato utilizzando tessuti differenti adattandosi ai diversi panorami abitativi. Lo schienale riprende il tema decorativo floreale del tavolo, ottenuto stavolta attraverso una meticolosa traforatura cesellata che alleggerisce la silhouette creando un gioco di luci ed ombre.
Ad accoglierci con garbo entrando nello spazio, il divano Collage di Ferruccio Laviani trova nella mescolanza di linguaggi il suo leitmotiv. Questo pezzo è infatti un vero e proprio assemblage composto da tre strutture diverse, proposto in un eclettico accoppiamento di pelli e tessuti. La prima è un Chesterfield, classico con la sua tipica lavorazione capitonné, proposto in morbido nabuk beige. Un design lineare e semplice proprio dei divani moderni definisce la parte centrale in pregiato tessuto a righe oro e nero con motivi geometrici; infine una sinuosa chaise-longue stile Luigi XV, sempre in tessuto, definisce romanticamente l’angolo. La contraddizione e il contrasto delle figure viene risolta con la maestria della lavorazione artigianale del legno così che la metamorfosi e il passaggio disinvolto dal minimalismo all’abbondanza, dalla pomposità al rigore, in un perpetuo gioco di accostamento degli stili, ci dà la possibilità di scegliere in quale epoca vogliamo sederci a seconda dei nostri umori quotidiani.
A formare un living con lo spazioso divano, la composizione include anche poltrone, pouf e tavolini. La struttura della poltrona Lui6 di Philippe Bestenheider si sviluppa dalla forma esagonale: il disegno non parte dai contorni e dal perimetro esterno, ma dal particolare, ed è infatti l’esagono che moltiplicandosi in maniera esponenziale dà vita al profilo. Questo procedimento si ripete anche nella fabbricazione: il bordo in legno noce scuro, cornice e decoro, è stato infatti adattato a posteriori in modo da seguire alla perfezione la figura. La rigidità dell’esagono viene poi ammorbidita dall’imbottitura capitonné, in tessuto cangiante dal colore madreperlato, che arricchisce l’arredo di linee curve donandogli profondità.
Ironici e sfarzosi, i pouf imbottiti Kir Royal di Christophe de la Fontaine sembrano trasformarsi in oggetti differenti a seconda delle tre varianti proposte a catalogo: rivestito da frange di passamaneria, con passamaneria e top in velluto e interamente in velluto. In occasione del Salone viene presentata una versione rock con piano in velluto nero e frangia nera semilucida, dove le finiture contemporanee giocano con le forme classiche che richiamano la tipica nappa da tenda, particolare da salotto borghese d’altri tempi.
Completano quest’area i tavolini Scoubidou, di Nigel Coates, e Aurus e Ink table, entrambi di Archer Humphryes Architects. La base in legno nero bruciato di Scoubidou è intagliata a creare una torsione fluida e arrotondata che termina in una sorta di capitello dorico su cui è poggiato il top in specchio bronzato. Aurus e Ink Table sono invece composti da tre gambe sottili in noce americano a sezione rettangolare che sorreggono, nel primo, lo spesso piano in marmo, e nel secondo il top ricoperto in morbida pelle, dando vita ad una figura slanciata e imponente al tempo stesso.
La coppia di tavolini accompagna le poltroncine Madama, firmate da Archer Humphryes Architects. Sagomate da una linea fluida in noce massello vengono proposte nella bizzarra versione in pelliccia di pecora della Mongolia che riveste sia la parte anteriore che quella posteriore, a confermarne il portamento femminile e sinuoso.
Il divano Back to Back di Nigel Coates è composto da una struttura in noce scuro su cui si regge un’imbottitura alta e confortevole. La spalliera, classica e decostruita, si compone in realtà di cinque schienali differenti dalle forme rubate alle tradizionali poltroncine borghesi, archetipi di stili del passato, caratterizzate da diverse dimensioni e finiture. La seduta è in morbido nabuk, mentre le imbottiture degli schienali sono rivestite ora in nabuk ora in tessuti decorati e cangianti sulle tinte del grigio e dell’argento.
L’allestimento prosegue con il tavolo Prego! di Ferruccio Laviani: la base in legno, con finitura bronzo scuro e grigio fumo di Londra, e il piano rotondo, in vetro trasparente bronzato, diventano sostegno e ornamento esaltandosi a vicenda. Il top è infatti tenuto sui palmi di due mani, enormi arti in legno intagliati a mano con polsini bronzati che richiamano alla mente suggestioni pop.
Accompagnano il tavolo, le sedie Rubens di Nigel Coates: ispirate alla classica poltroncina da salotto, diventano un oggetto contemporaneo grazie alle finiture in noce opaco e ai cangianti tessuti che vestono le parti imbottite con i toni del platino e della madreperla, richiamo ai ricchi fasti di epoca ottocentesca.
Troneggia accanto al tavolo, l’imponente poltrona Duchesse of Home di Archer Humphryes Architects, sorella maggiore della poltroncina Madama, sagomata da un perimetro in noce americano scuro e rivestita da un tessuto nero e argento lucido. La figura della seduta, mastodontica e al contempo sinuosa e femminile, viene impreziosita dall’effetto cangiante delle stoffe che la fasciano come un vestito da sera.
Il primo spazio è completato da due mobili contenitori che portano la firma di Ferruccio Laviani. Echi di paesi lontani e accenni di stilemi orientali si possono solo intravedere nel disegno “sfasato” di Good Vibrations che sembra essere stato deformato da una forte scossa o pervaso da movimenti oscillatori e che, sebbene sembri voler alterare le decorazioni del passato, in realtà si fa forte proprio di una sapienza antica come quella dell’intaglio e della lavorazione artigianale del legno. Un arredo fuori dall’ordinario che affascina perché osa nel ribaltare i classici registri mettendo in discussione i parametri del design classico inteso come purezza, nitidezza e simmetria delle linee, pur lasciando quella tranquillizzante sensazione di deja-vù e una sorta di primordiale sapore che nulla toglie però alla cura delle lavorazioni.
F* Buffet è invece formato da una base intagliata a mano e rifinita in foglia d’oro invecchiato. I decori floreali, i riccioli e le conchiglie richiamano subito alla mente il gusto Barocco, ma alla grandiosità di queste curve lignee si contrappone invece la geometria dell’unità superiore che esprime la sua ricchezza nel materiale, vetro bronzato, su cui si adagia un’eccentrica maniglia antropomorfa dalla finitura bronzata che ricorda un geco. Come al solito mai nulla è lasciato al caso e quando si apre questo magico scrigno, le mensole sono in vetro mentre la parte interiore delle ante è ricoperta di specchi bronzati o dorati: un patchwork armonico di materiali, linguaggi e stili che convivono in un unico prodotto.
Il secondo ambiente vede protagonista la libreria Oubliette che incarna, nella sua maestosa grandezza, la centennale esperienza ebanista di Fratelli Boffi e l’abilità dell’azienda nel realizzare progetti su misura. Vani a giorno ed ante si alternano in maniera simmetrica custodendo accessori ricercati e caratterizzanti come portasigari, portabottiglie e porta bicchieri, in legno di cedro. La superfice del mobile libreria, in pregiato legno ziricote, delinea sinuose forme rotonde alle estremità definendo base e sommità. Due nicchie rivestite in tessuto jacquard dalle cromie geometriche dorate impreziosiscono ulteriormente la libreria conferendole al contempo un temperamento deciso. Oubliette è un oggetto modulare, custom made per natura, che si adatta a molteplici stili e dimensioni personalizzando i diversi ambienti domestici e progetti contract.
Proseguendo si viene accolti dal maestoso tavolo da pranzo rotondo English Rose, firmato ancora una volta dai progettisti Archer Humphryes Architects. Il suo stile si concretizza nella base imponente e tornita a sostegno del piano in rovere bianco, il quale sfoggia un decoro che richiama simbolicamente un fiore, una rosa ça va sans dire. Il top diventa un capolavoro della lavorazione a intarsio dove i bordi del piano, smerlati e a loro volta arrotondati, contengono decorazioni fitoformi: un prezioso motivo realizzato dalla diversa colorazione dei legni scuri – mogano, ebano, noce e ziricote -, e da inserti in ottone.
Accerchiano il tavolo le sedie e le poltroncine Moon & Sun, eleganti e slanciate nella finitura in rovere bianco con parti imbottite in delicato nabuk a tinte chiare, definendo una impeccabile zona dining.
Conferisce un gusto immediatamente languido e sinuoso la dormeuse imbottita De Sade, in stile Luigi XVI, presentata nella finitura legno patinato e rivestita in tessuto a fantasia optical. Lo schienale curvilineo cinge l’imbottitura di seduta come un abbraccio, concependo uno spazio accogliente che gioca con gli opposti: pieno e vuoto, luci e ombre, tondo e linea.
Accompagna la chaise-longue il tavolino Lui4, di Philippe Bestenheider, semplice e pulito nel disegno a goccia del piano d’appoggio. Disponibile nella versione fronte e lato divano e presentato quest’anno in noce scuro americano, Lui4 mostra pienamente, nella complessità delle gambe, le capacità eccelse di lavorazione e l’arte dell’intarsio di cui sono portatori i Fratelli Boffi. La forma che ricorda lo sviluppo della caduta di un cubo, quasi fosse stato impressionato dai tempi lunghi di esposizione di una fotografia, è un esempio straordinario di come la scelta del particolare nella produzione di Fratelli Boffi viaggi di pari passo con la ricerca formale e l’attenzione per ogni minimo dettaglio.
La cassettiera Elegance è definita da una cassa a sezione quadrata dalle linee compatte e slanciate. La sagoma si presenta come una colonna frastagliata, dando l’impressione di essere composta da una miriade di sfoglie sovrapposte in modo irregolare. Ulteriore particolarità che personalizza il contenitore è l’apertura dei cassetti da tutti e quattro i lati, che delineano un oggetto curioso e sorprendente, proposto in una elegante finitura argento invecchiata
Completano la collezione alcuni prodotti versatili ed eclettici tra cui i portacandela Ceasar & Augusti, di Archer Humphryes Architects, composti da una base in legno tornito, disponibili in diverse altezze e dimensioni, personalizzabili con diversi colori e finiture che affiancano le imponenti lampade da terra a due altezze Juno e Jupiter. La forma si ispira alle vecchie lampade ad olio ingigantendone le proporzioni a dismisura, dove la struttura in legno tornito, presentata nelle varianti noce americano, bronzo scuro e argento invecchiato, sorregge il cappello in vetro acidato opale o ambrato.
Forme antropomorfe e tondeggianti tratteggiano invece il pouf Plump di Nigel Coates, in noce americano caratterizzato da un’imbottitura particolarmente morbida e cedevole rivestita da un tessuto argenteo che invita a un utilizzo più informale.
Infine, la mutabile poltroncina che nasconde in sé Scaletta, due oggetti in uno: una seduta in legno, un gioiello in ziricote massello e pelle nera che, tramite un ingegnoso meccanismo, si apre rivelando una seconda anima e trasformandosi in una piccola scala protesa verso l’infinito.
La Blend Collection raccoglie dunque una selezione di pezzi iconici, nuove creazioni e best seller che compongono la proposta di quest’anno. La rosa di tessuti e finiture scelte per dare colore ed omogeneità all’eclettico allestimento dimostra il lato versatile e mutevole della collezione e dei singoli prodotti che, pur mantenendo un carattere indiscutibilmente forte e personale, riescono ad indossare maschere e abiti diversi per legarsi indissolubilmente a diverse tipologie di ambienti.