Il nuovo Jack è la rivisitazione della prima collezione disegnata da Zanellato/Bortotto per l’azienda Bolzan, nel 2017. Volendo creare un oggetto senza tempo che potesse durare il più a lungo possibile, i designer hanno scelto di non disegnare un nuovo letto, ma di far rinascere il modello originario in una versione inedita che, con i tessuti, il cuoio e il legno, potesse raccontare l’eccellenza artigianale di alcune tra le migliori manifatture del territorio tra Friuli e Veneto, dove ha sede Bolzan.
Il nuovo Jack si inserisce nel percorso di sostenibilità che Bolzan ha avviato da tempo e che si identifica nella sua filosofia e nel suo approccio al design, diventando così testimone di un mondo virtuoso, in cui vocazione al territorio, bellezza e rispetto per l’ambiente diventano il frutto di un’unica tensione al far bene.
All’origine del letto c’è un design semplice e minimale: la struttura, originariamente in metallo verniciato e ora in legno, è composta da due fianchi su cui si inseriscono i tubi della testiera e della pediera, che come due rulli, accolgono il rivestimento, in tessuto o cuoio, fissandolo. I tubi possono essere personalizzati nella dimensione per ottenere la larghezza voluta: dal letto alla francese al letto king size o su misura. Il letto viene spedito totalmente disassemblato per diminuire l’impatto ambientale della spedizione.
Completano la collezione una panca e un tavolino.
Materiali
TRATTAMENTI LEGNO: Falegnameria artigiana LorisTill per Bolzan
Il legno utilizzato per la struttura della collezione Jack è frassino proveniente da riforestazione e certificato. Su questa base, Loris Giacomin ha applicato tinte totalmente naturali: terre e sassi macinati e sciolti in acqua bollente fino a formare il colore. L’uso di una tinta naturale vuol dire interpretare una tradizione antica, che passa interamente dalle mani dell’artigiano: il colore si applica a spruzzo, con il pennello o con lo straccio. Quest’ultima tecnica, detta proprio stracciatura, si usa per le parti di un mobile, come le curvature o le pieghe, in cui la precisione deve essere massima e serve ripassare il colore più volte. Un prodotto dipinto con una tinta naturale è un prodotto unico.
TESSUTO: collezione Sacile di Torri Lana 1885 per Bolzan, design Zanellato/Bortotto
Per Bolzan, Giorgia Zanellato e Daniele Bortotto cercavano un tessuto che fosse ecosostenibile e ricercato, in grado di esaltare il pattern che volevano imprimere sulla stoffa: l’evocazione dell’intreccio dei salici, tipici del paesaggio di Sacile e del territorio tra Veneto e Friuli nel quale nasce e si radica l’azienda. Queste caratteristiche sono state trovate nei filati naturali di Torri Lana che ha creato la collezione Sacile usata per testiera e pediera del nuovo Jack. Per l’imbottitura, è stato usato un cotone cosiddetto preconsumer: un filato corto che, in genere, viene scartato perché non adatto alla produzione, e che qui ha invece trovato la sua dimensione ideale. La trama è fatta di canapa, una pianta che cresce con poca acqua, l’unica in grado di bonificare un terreno dai metalli pesanti, prerogative che ne fanno un elemento vegetale dal forte valore simbolico. Per l’ordito, Torri Lana ha pensato a un cotone americano dall’effetto fiammato, tessuto a telaio jacquard doppio subbio, cosa che lo rende molto resistente. Questo incontro di canapa e cotone ha dato vita a una texture tridimensionale, vibrante, profonda, che gioca con le irregolarità dei filati ed esalta il pattern disegnato da Zanellato/Bortotto.
CUOIO: Conceria Pietro Presot per Bolzan
Le pelli utilizzate dalla conceria Presot sono tutte di origine europea e provengono da allevamenti che rispettano le norme sul welfare animale e sono certificate Ogm free.
Le pelli vengono sottoposte a un lungo processo di lavorazione: i gropponi vengono immersi in una soluzione di acqua e tannini, polveri vegetali che penetrano la pelle e la irrigidiscono, senza ricorrere a elementi chimici. Ai tannini occorrono due mesi in vasca per penetrare le pelli e trasformarle in cuoio.
Nel cuoio Presot, quelli che a un occhio distratto possono sembrare difetti, imperfezioni, sono in realtà i segni della scelta di rifornirsi di animali che crescono liberi in allevamenti certificati. Scegliere vacche che brucano l’erba tutti i giorni, lontano da allevamenti intensivi, e conciare le pelli al naturale, vuol dire produrre un cuoio che porta i segni della vita di un animale cresciuto libero e secondo natura.
Il 100 per cento dei residui di lavorazione prodotti dalla conceria viene riutilizzato in altri cicli virtuosi, compiuti da terzi, per i quali lo scarto diventa materia prima secondaria.