Il progetto di illuminazione per il Polittico di San Martino, capolavoro del tardo gotico lombardo realizzato da Bernardo Zenale e Bernardino Butinone tra il 1485 e il 1505, ubicato nella Basilica di San Martino a Treviglio (BG), è stato attentamente curato dallo Studio Switch e illuminato grazie alle soluzioni fornite da Linea Light Group.
Avviato dalla Parrocchia di San Martino, il progetto di illuminazione per il Polittico era stato precedentemente proposto dallo Studio Switch nel giugno 2019 e aveva ricevuto l'approvazione dalla Commissione Arte Sacra della Curia di Milano nel dicembre 2019. Tuttavia, il processo di autorizzazione è stato sospeso, d'accordo tra le parti, in previsione della decisione della Parrocchia di spostare il Polittico in una sede più adatta per una migliore valorizzazione e conservazione dell'opera. Questa nuova sede è stata individuata nella ex Chiesa di San Giuseppe ai Pellegrini, designata come 'Sala del Polittico' all'interno del progetto completo, che include anche il design dell'illuminazione.
Le avanzate soluzioni tecniche fornite da Linea Light Group hanno efficacemente affrontato i requisiti delineati dallo Studio Switch. Il sistema di illuminazione dedicato alla Sala del Polittico si caratterizza da due linee di proiettori.
La “prima linea” è integrata e discretamente nascosta all'interno di una struttura di base (dissuasore) per illuminare la metà inferiore dell’opera, mentre la “seconda linea” illumina quella superiore, alimentata da un'unica traccia ospitata sulla catena centrale della stanza alta 6,6 metri.
Il dissuasore - originariamente posizionato come “sistema di sicurezza” per l’opera - si è inoltre rivelato un alloggiamento ideale per i corpi lampada posti all’interno del carter di copertura, 3 profilatori Pound Shaper e 6 proiettori Pound con filtro diffuso.
Le soluzioni che alloggiavano all’interno della struttura però non avevano una potenza sufficiente per poter illuminare tutta l’opera - dal basso verso l’alto - per questo motivo per l’illuminazione della parte alta delle tavole si è deciso di realizzare una “seconda linea” e di lavorare su un tirante posto a 6,5 mt di altezza: le soluzioni, 7 profilatori Pound Shaper e 4 proiettori Pound equipaggiati con filtro diffuso, sono stati disposte infatti su binario trifase fissato sul tirante e i corpi gestiti in DALI lavorano con un angolo di incidenza «anomalo»: il risultato, un mix tra luce profilata e luce diffusa.
Paolo De Bellis e Stefano Bragonzi, co-fondatori di Studio Switch, commentano così le problematiche che hanno dovuto affrontare: «Il progetto ha incontrato diverse sfide, derivanti dai vincoli architettonici e dalle tonalità predominanti dell'oro nell'opera d'arte, che bisognava valorizzare mantenendo intatto l’equilibrio con le varie cromie. Vista la grandezza del Polittico, riuscire ad adattarci alla distanza ridotta tra possibile posizione dei proiettori ed oggetto da illuminare è stata forse la difficoltà maggiore. Affrontare questi vincoli individuando gli apparecchi più idonei si è dimostrato complesso. La soluzione è stata scegliere corpi illuminanti che aiutassero il racconto, con l’utilizzo di una luce mixata tra illuminazione profilata e diffusa».
Dieci profilatori Pound Shaper, sette posizionati sopra e tre sotto, e dieci proiettori con ottica diffusa Pound, quattro superiori e sei inferiori, illuminano il Polittico, ciascuno con un'apertura del fascio regolabile per controllare la distribuzione della luce e conformarsi agli standard normativi. La sorgente di luce bianca calda selezionata con una temperatura di colore di 3000 K e un indice di resa cromatica 98 assicura una riproduzione ottimale dei colori, con una tolleranza cromatica di 2 SdCM.
Eliminata la sospensione circolare posta inizialmente nella prima sala, antistante quella del Polittico, la cui funzione sarebbe stata quella di dare un’illuminazione generale, è stata scelta una combinazione di proiettori dislocati per ridurre al minimo l'abbagliamento. I proiettori cilindrici con basetta Pound_BS posti sopra i quattro capitelli angolari dei pilastri a un'altezza di 6,6 metri illuminano efficacemente lo spazio rimanendo discretamente nascosti alla vista. La distribuzione della luce è accuratamente bilanciata, fornendo circa 100 lx per la volta e 75 lx per il pavimento, con valori inferiori (circa 30 lx) sulle pareti per stabilire una gerarchia luminosa tra le stanze senza interferire con l'esposizione prevista.
L'intero sistema è regolabile tramite protocollo DALI, offrendo flessibilità per adattarsi a varie esigenze.
«Diciamo che l'approccio a questo progetto era riuscire ad avere la maggior flessibilità possibile» affermano i lighting designer di Studio Switch «Le richieste erano molteplici: ci serviva una luce che accentuasse il racconto di questo Polittico e la sua imponenza. L’opera di fatto è divisa in diverse tavole che dovevano essere raccontate una per una, attraverso la luce. In più dovevamo far vedere nel suo splendore anche tutta l'architettura del Polittico. Quindi se avessimo usato solo una luce profilata, avremmo escluso le parti di decorazione architettonica, perché nel suo piccolo il Polittico è un’architettura. Se invece avessimo usato solo luci più diffuse, non avremmo soddisfatto la richiesta di avere la profilazione di ogni singola tavola. Il mix di entrambi i tipi di proiettori ci ha portato poi a dialogare con il sistema di audio/video guida e a garantire quella flessibilità che il committente ricercava. Il risultato è stato quello di avere due layer luminosi sovrapposti: un layer molto leggero con una luce più morbida che illumina tutto il Polittico e poi un layer sovrapposto che permette di ammirare i dettagli su ogni singola tavola all'interno del Polittico».
La Sala del Polittico è idealmente divisa in due da una struttura centrale ad arco; benché unica, si percepiscono chiaramente i due distinti ambienti, anche grazie all’apporto delle soluzioni illuminotecniche adottate. Da una parte, il Polittico vero e proprio; dall’altra, un’area antistante che – a sistema audio/video inattivo – accoglie i visitatori con proiettori Pound a fascio largo, per una luce diffusa indiretta sulla volta che restituisce un effetto ambient, e proiettori a fascio più stretto dedicati al desk, tutti abbinati all’illuminazione del Polittico dimmerata al 10%. Quando ha inizio la visita vera e propria, il già citato sistema audio/video consente di vivere un’esperienza coinvolgente ed appassionante, permettendo una fruizione dell’opera dinamica. I diversi cicli di accensione, spegnimento e gestione della luce, controllati in DALI, uniti alle proiezioni e alla narrativa, catturano metaforicamente la scena: durante la visita, infatti, le luci dell’area antistante il Polittico si spengono.
L’intervento illuminotecnico operato dallo Studio Switch ha interessato anche altre importanti aree che concorrono a comporre l’intero spazio espositivo de “La Porta del Cielo”: un vero e proprio percorso museale che comprende, oltre alla Basilica di San Martino nella sua intera maestosità e alla già citata Sala del Polittico, anche la Sala dei Confratelli e la Sagrestia Aquilonare. Uscendo dalla Sala del Polittico, un corridoio dalla volta travata splendidamente illuminata dal sottile profilo a tesata Ink System ci conduce alla sorprendente ed inaspettata Sagrestia Aquilonare, mentre lungo la scalinata che conduce alla soprastante Sala dei Confratelli ritroviamo i proiettori con basetta Pound_BS. Quest’ultima Sala è adibita a museo vero e proprio con preziose statue e gruppi scultorei in legno o terracotta. Agli angoli della Sala, le piantane a luce indiretta orientabile Joshua contribuiscono all’illuminazione generale dell’area, mentre la luce puntuale sulle opere è data dai proiettori Pound Focus con ottica variabile, installati su binari customizzati per meglio adattarsi alle travature irregolari a soffitto. Gli angoli di puntamento scelti per i fasci luminosi enfatizzano volutamente solo un lato delle opere, mentre l’altro “vive” di luce indiretta, per un’illuminazione tridimensionale volutamente differente a seconda che si stia entrando o uscendo dalla Sala.
Anche la sottostante Sagrestia Aquilonare – contenenti antiche e pregiate vesti vescovili liberamente ammirabili – vede l’utilizzo di proiettori Pound Focus disposti con andamento sfalsato regolare (una linea di tre proiettori ogni due travi): il proiettore centrale è sempre zenitale sul piano di camminamento, mentre i due laterali illuminano le elaborate armadiature enfatizzandone gli splendidi intarsi lignei.
L'integrazione riuscita di soluzioni avanzate di illuminazione non solo ha accentuato la grandiosità del Polittico e delle diverse Sale espositive, ma ha anche facilitato un'esperienza di visione dinamica e coinvolgente per i visitatori. Lo Studio Switch, in collaborazione con Linea Light Group, ha raggiunto un equilibrio armonioso tra tradizione e innovazione, garantendo la conservazione e l'arricchimento di questi capolavori storici per le generazioni future.
Ufficio stampa: Ghénos Communication