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PROGETTI >> CONCEPTS

A 02 EMERGENZA NEW YORK

A 02 EMERGENZA NEW YORK

PROGETTISTA: Gianluca milesi

  • Anno: : 2009
  • Categoria: : Altro
  • Committente: : experimental projects
  • Visto: 1048 VOLTE
DESCRIZIONE: NEW YORK EMERGENCY Floating islands for New York City Isole galleggianti a New York New York City, 2009 “DO IT BEFORE NOT AFTER” –...
NEW YORK EMERGENCY Floating islands for New York City Isole galleggianti a New York New York City, 2009 “DO IT BEFORE NOT AFTER” – operazione strutture flottanti , un nuovo modo di pensare ad un disastro – La terra e’ stata soggetta e sarà ancora soggetta a disastri causati da eventi naturali o da sconsiderate azioni dell’umanità stessa. I più recenti avvenimenti catastrofici che si sono succeduti in diverse parti del mondo hanno spinto i governi, i cittadini e le associazioni umanitarie a pensare, o ripensare. strategie di ricovero o, meglio, di prevenzione, di questi eventi e di rendere meno drammatiche le condizioni di chi ne è vittima. Nelle scienze mediche ci sono principalmente due modi per affrontare le malattie o gli incidenti che ci colpiscono: uno e’ quello di curare, l’altro è quello di prevenire. Noi sappiamo che se si può prevenire si fa la cosa più saggia. Sappiamo che è impossibile prevedere e quindi evitare eventi catastrofici come terremoti, alluvioni, o anche azioni legate ad eventi bellici incontrollabili, ma noi pensiamo che sia possibile limitarne i danni attraverso la prevenzione, senza aspettare che il fatto sia già accaduto. Come si può fare per realizzare questa possibilità? Dobbiamo pensare in maniera diversa rispetto al passato. .Noi pensiamo che uno stato o una città debba preparare le strutture a supporto di un disastro prima che l’evento accada. e che attraverso un riciclo funzionale siano pronte ad affrontare l’emergenza. Onestamente non pensiamo che seppur organizzati rimedi quali abitazione temporanee, rifugi o altro possano essere un rimedio davvero efficace, per i problemi cha a questi rimedi sono legati: 1: la necessità di trovare una collocazione fisica a strutture provvisorie, non sempre disponibile. 2: la difficoltà di organizzare l’operazione a fatto avvenuto. 3: la necessità di fare le cose in tempi strettissimi. 4: la difficoltà di smontare le strutture provvisorie una volta terminate l’emergenza. 5: la difficoltà di stoccare e riutilizzare tali strutture. 6: lo spreco di denaro, pubblico e private, per sostenere l’operazione Noi proponiamo di una strategia diversa, che sostituisce questi punti con quelli che ci sembrano problematici: 1: utilizzare il mare invece della terraferma per provvedere al ricovero delle vittime e delle cose, sfruttando la mobilità delle strutture. 2: disporre delle strutture appropriate in anticipo e pronte al momento del disastro, costruendole prima che accada. 3: utilizzare queste strutture immediatamente al momento del bisogno. 4: considerare queste. strutture galleggianti e itineranti come parti aggiunte a costante supporto alla città. 5: utilizzare queste strutture in maniera utile ed economicamente sostenibile prima e dopo l’emergenza. 6: rivitalizzare le coste marine, in questo caso di New York, nel rispetto della tradizione marina e portuale di questa e molte alter aree costiere. Come vogliamo fare tutto questo? Noi proponiamo do costruire adesso delle strutture flotti nati, isole galleggianti, che possano essere utilizzate come supporto alla città anche non nel caso di un’emergenza catastrofica ed essere convertite a strutture di emergenza, in caso di bisogno. Così abbiamo pensato a isole galleggianti e itineranti che in tempi ordinari possono essere utilizzati come hotels, residences, spazi di svago e per eventi, spazi per la cultura, luoghi panoramici. Le nostre strutture sono facilmente spostabili, alla maniera delle chiatte, essere ancorate, connesse alla terraferma e alla città e connesse tra di loro in modo da creare spazi di interazione sociale e naturale. Le isole galleggianti possono avere diverse forme e funzioni, essere più o meno intensive. Essere utilizzabili in modo flessibile ma sempre e comunque devono essere pronte ad affrontare un’emergenza. Le isole sono di proprietà delle città e pubbliche e anche i proventi che da esse possono essere generati rimangono alla pubblica amministrazione. I disegni ei diagrammi che abbiamo riportato mostrano la concezione funzionale, spaziale e formale delle strutture galleggianti a cui abbiamo pensato in possibili e varie situazioni e conformazioni.



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