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PROGETTI >> REALIZZATI

COLOURSOUND
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COLOURSOUND

PROGETTISTA: Carlotta Bandiera

  • Anno: : 2009
  • Categoria: : Audio / video / high tech
  • Visto: 1087 VOLTE
DESCRIZIONE: Il tema della tesi di Diploma di Laurea in Design alla NABA di Milano era il suono applicato ai prodotti di utilizzo; il suono che assume un ruolo...
Il tema della tesi di Diploma di Laurea in Design alla NABA di Milano era il suono applicato ai prodotti di utilizzo; il suono che assume un ruolo comunicativo, migliora il funzionamento dell’oggetto grazie ad un’ottimizzazione dell’interazione tra questo e l’utente. Lo scopo era esplorare materiali e tecnologie impiegati per produrre nuovi oggetti che generano suoni, nuovi scenari, nuovi contesti di utilizzo. Volevo progettare un oggetto che grazie all’aggiunta di una componente sonora potesse aiutarmi nella vita di tutti i giorni. Essendo daltonica, ho incominciato a pensare se questo mio “problema” poteva essere in una qualche maniera risolto grazie all’aiuto del suono. Controllando le definizioni di suono e di colore, mi sono accorta che erano presenti delle corrispondenze e visto che i daltonici nel mondo sono una percentuale che varia tra il 5-8% degli uomini e l’1% delle donne ho pensato che sarebbe stato un tema interessante da sviluppare e ancora poco considerato nella progettazione di design. Ho fondato la mia tesi su una fitta ricerca di notizie sul suono, sui colori e sulle corrispondenze tra questi. Mi sono imbattuta nel libro “La teoria dei colori” di J. W. Goethe, nel libro di Dina Riccò “ Sentire il design – sinestesie del progetto di comunicazione” e nelle numerose ricerche in internet riguardo a questo affascinante tema. Grazie al libro di Dina Riccò ho scoperto l’esistenza della sinestesia: ovvero la contaminazione dei 5 sensi nella percezione del percepibile; quella situazione in cui una stimolazione uditiva, olfattiva, tattile o visiva è percepita come due eventi sensoriali distinti ma conviventi. Basta pensare alle situazioni in cui il contatto o la presenza di un odore o di un sapore evoca un'altra reazione sensoriale ed è spesso dovuta al fatto che i nostri sensi, pur essendo autonomi, non agiscono in maniera del tutto distaccata gli uni dagli altri. Durante le approfondite ricerche in internet ho scoperto che fin dall’antichità scienziati, matematici, scrittori, studiosi, filosofi, artisti, sono sempre stati affascinati dalle corrispondenze suono-colore e si sono inventati diversi metodi per rappresentarle. Chi attraverso la costruzione di nuovi strumenti musicali, e chi, come Vasilij Kandinskij, attraverso la realizzazione di pitture musicali arrivando ad elaborare una vera e propria teoria armonica del colore. Sarà a quest’ultima che io mi ispirerò per lo sviluppo del progetto di tesi. Volendo progettare un oggetto da portare quotidianamente con sé, ho incominciato a studiare l’ergonomia della mano, perché volenterosa di trovare una forma completamente nuova che si ispirasse al mondo del gioiello: ergonomico, pratico e quasi invisibile. Ho scoperto l’esistenza dell’ azienda viennese Caretec che produce e vende ausili per daltonici, ipovedenti e non vedenti. Ho comprato uno di questi oggetti, chiamato Colorino, ne ho investigato l’interno, cercando di capire il funzionamento e pensando a come poter modificare la tecnologia esistente per le mie esigenze. Ho inviato ai tecnici Caretec il Colorino per far sostituire la sintesi vocale con i suoni di strumenti musicali da me scelti secondo la teoria armonica di Kandinskij che rispecchiavano le corrispondenze di sensazione fra colore e suono. Ora l’oggetto funziona realmente secondo la mia teoria, bisogna però pensare all’involucro … Ho fatto schizzi e prove pratiche con diversi materiali quali il fimo e il lattice per capire quale fosse la forma migliore su cui lavorare, fino a che sono arrivata a una prima soluzione, scartata perché troppo ingombrante. La soluzione finale consiste in oggetto di piccole dimensioni, simmetrico e morbido da inserire fra il dito indice e il medio. Con l’impiego di nanotecnologie in futuro sarà possibile realizzare questo prodotto, che possiede una superficie sensibile che riconosce i colori, dalla parte opposta un pulsante”touch pad” on/off con un led luminoso indicante l’accensione o lo spegnimento, ricaricabile attraverso un ingresso USB. Nel caso di una industrializzazione del prodotto l’idea sarebbe quella di poterlo realizzare attraverso lo stampaggio ad iniezione, in materiali riciclati ed ecocompatibili, come per esempio il “Gumnetic” , formato da una miscela di gomme da masticare e resina bio che possiede caratteristiche uniche. Per il momento, non avendo trovato aziende disposte a investire e puntare in questo settore ritenuto “di nicchia”, sono riuscita attraverso il contatto con alcuni studi di prototipazione rapida a stampare due modelli che rappresentano verosimilmente il progetto da me ipotizzato.



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