PROGETTI >> REALIZZATI
GRAZ WETZELSDORF
PROGETTISTA: Maurizio Bradaschia
- Anno: : 2010
- Categoria: : CASA / INTERNI
- Committente: : concorso
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DESCRIZIONE: Il progetto per l’area di Graz Wetzelsdorf, in Austria, affronta il tema della riqualificazione della città diffusa.
Una città che tende a...
Il progetto per l’area di Graz Wetzelsdorf, in Austria, affronta il tema della riqualificazione della città diffusa.
Una città che tende a diffondersi nei dintorni dell’urbanismo più velocemente del fenomeno che essa stessa designa.
Né città né campagna.
Il tema affrontato dal progetto è stato quello della ristrutturazione del territorio privilegiando la dimensione paesaggistica, enfatizzando pendenze, viste, il rapporto tra verde e costruito, tra l’alto e il basso, tra l’interno e l’esterno. In una logica orientata a non porre priorità prestabilite, coinvolgendo a pari titolo le dimensioni paesaggistica, sociale e quella funzionale.
Si è trattato di intervenire in una situazione urbana che si caratterizza per il suo stato di semi-abbandono e di ristagno (sobborgo, terreni industriali,…). In tale situazione il progetto architettonico e urbano può giocare un ruolo trainante di sviluppo, di cambiamento e di dinamizzazione di condizioni ibride. Può, attraverso la ricerca/esplicitazione di un “differenziale di energia” tra aree urbane, individuare un punto strategico (da cui partire) in uno stato di cose malfunzionanti, ma soprattutto pregnante di opportunità progettuali.
Pur trattandosi della soluzione a un’urbanità senza luogo né origini, il progetto, nel confronto con le irregolarità, le dispersioni, la “città diffusa e confusa”, ha trovato la propria ragione per concepire un’ambiente urbano in cui si vive, si abita, si lavora, si pensa, si cammina, si circola, ci si incontra, ci si ama, … un modello di città visto come spazio delle esperienze, plurali e senza modelli assoluti, senza una forma unica, ma inclusiva, aperta, libera, in cambiamento, eterogenea.
Il progetto si è esplicitato in forme architettoniche determinate e determinanti di potenzialità dello spazio urbano stesso, in forme di delimitazione degli spazi interni ed esterni che entrano in risonanza con il paesaggio costruito o naturale, in articolazioni dello spazio del mondo, dello spazio comune e dello spazio intimo… ripensando i concetti di distanza, di prossimità, di connessione, così come le nozioni di limite o di passaggio tra il privato e il pubblico, l’intimo e il sociale, gli interessi locali o comunitari e l’interesse generale.
Partendo da una reinterpretazione della tipologia in linea, dell’edificio isolato, della piazza, del parco, dello spazio e dell’edificio pubblico, di tutte le tipologie proprie di un assetto urbano efficace, dinamico e interprete del nostro tempo, è stata ricercata l’integrazione delle funzioni residenziale, terziaria, commerciale, ricettiva, produttiva, per le attività culturali, ricreative e per il tempo libero. E’ stata conferita dignità e visibilità allo spazio del lavoro.
Attuata l’articolazione dello spazio aperto e l’integrazione con gli spazi interni in un continuum fluido e dinamico.
Il progetto proposto si pone come interpretazione della dinamicità e della fluidità del contemporaneo. La ricerca tipologica effettuata e concretizzata nel progetto mira a riflettere sulle condizioni di consolidamento di quest’area, in un’ottica orientata alla economicizzazione dell’estensione della periferia evitando la pauperizzazione dei tessuti inter-urbani.
Si tratta di un’idea sintetica da cui scaturisce una strategia globale, in un percorso che innesta una trasformazione impostata sulla permeabilità, sui percorsi, sulla qualità e diversità degli spazi, nel tentativo di ristabilire, attraverso l’architettura e le gerarchie urbane, una nuova centralità in un tessuto ibrido.
Il progetto, lavorando sulle relazioni con il tessuto circostante, ne tenta l’aggregazione e la ricomposizione in un’immagine urbana e cerca, nella prefigurazione di uno spazio costruito, di definire gli strumenti, le dimensioni, le distribuzioni e le forme più idonee a trasporre nella contemporaneità, i luoghi del contesto territoriale e l’articolazione del globale con il locale, di come il globale si inserisce nel locale e di come il globale, deve necessariamente tenere conto del locale per potersi radicare.
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