PROGETTI >> REALIZZATI
GRATTACIELO A DUBAJ
PROGETTISTA: ALDO ANTONIO BRUNO
- Anno: : 2012
- Categoria: : Altro
- Visto: 1831 VOLTE
DESCRIZIONE: E’ dall’analisi del contesto del sito, di pregevole valenza naturalistica con la presenza di un lago centrale dai contorni sinuosi che ha preso le...
E’ dall’analisi del contesto del sito, di pregevole valenza naturalistica con la presenza di un lago centrale dai contorni sinuosi che ha preso le mosse l’ipotesi progettuale del grattacielo che prospetta, in linea con le indicazioni del bando, di conservare, considerare e incorporare gli elementi del paesaggio adiacenti, tenendo in debita considerazione il soleggiamento e le direzioni dei venti.
Il progetto è stato indirizzato in una soluzione che coniuga l’aspetto monumentale dell’emblema e la sua gradevolezza visiva attraverso forme architettoniche naturali arricchite da spettacolari soluzioni scenografiche di giochi d’acqua, di luce e di verde con il fine di ottenere un organismo eccezionale capace di innescare grandi attenzioni.
La torre si sviluppa dal podio, annegato nell’acqua che scende dall’alto come una cascata
su due lati esterni davanti alle scale, e termina con il bar e le terrazze con vedute esterne.
La tipologia architettonica ha avuto un ruolo singolare nella soluzione proposta in quanto si è esplorato il superaramento delle tradizionali configurazioni a pianta centrale, con scale, servizi ed ascensori baricentrici con attorno le funzioni, per approdare ad un sistema congiunto dove da una parte si trovano i servizi e dall’altra le funzioni.
Si è pervenuti così ad una composizione nella quale si possono individuare i diversi prospetti e si è potuto particolareggiare quello principale, di maggiore interesse, per orientarlo sul costruendo grattacielo più alto al mondo.
E’ su questo prospetto che è stato poi, inserito un oggetto trasparente e luminoso che ripropone il disegno della “Palm Jumeirah” come elemento di identificazione del luogo.
Nel privilegiare la veduta in direzione dei grattacieli posti lungo Sheikh Zayed Road questo prospetto, a pianta semicircolare, cresce e si affaccia sulla città volendo simboleggiare il ruolo di straordinario protagonismo che essa ha assunto e credo, che le viene riconosciuto nel mondo.
La progettazione elaborata, nel mentre si rapporta alla continuità della storia dell’architettura moderna tenendo ben salde le sue radici nel razionalismo e nell’organicismo estetico, tiene in debita considerazione tutti i risultati raggiunti dalle attuali tendenze.
In tutto questo è da ricercare l’idea progettuale, nella quale il progetto è calato nel contesto urbano e costruito secondo la triade : funzione – struttura – spazio, descritto dai materiali nella loro tettonica, dalla geometria, dalla razionalità e dalla centralità dell’uomo intesa come percezione, pensiero e controllo rigoroso del processo creativo.
La superiore autonomia della forma, è stata perseguita in una continua elaborazione tra la forma come ragione suprema e le sue ragioni concrete per dissolversi in un unicum inscindibile nel quale non c’è stato spazio per nessuna gratuita prefigurazione estetica e formale in quanto il progetto è stato il risultato di un processo di elaborazione delle memorie, di progetti e frammenti reali man mano esclusi, elisi, architetture di partenza che si sono poi trasformate man mano o perse, architetture possibili e interrotte, che hanno rappresento le possibilità del suo sviluppo ed il linguaggio è stato un punto di arrivo, non di partenza; di conseguenza.
Due sono state le direzioni guida, la prima diretta alla strategia delle vedute esterne e la seconda tutta interna all’edificio con il suo vuoto per trasformarlo in un organismo suggestivo attraverso l’inclinazione delle pareti verso l’esterno.
Particolare attenzione è stata profusa al legame del grattacielo con il sito attraverso la soluzione di percorsi in linea con la morfologia del luogo e del contesto costruito.
L’ingresso pedonale principale, infatti, è collegato al percorso che costeggia il lago all’interno del Za’abeel Park e prospetta l’accesso al ristorante con il quale è stato stabilito un rapporto preferenziale.
Questo accade anche con il secondo ingresso, posto più avanti, sullo stesso percorso dal quale si può accedere tramite scale con ascensore ed un ponte, direttamente al primo piano del grattacielo, oppure scendendo, superando il dislivello con idonee rampe, si può raggiunge il podio.
Il grattacielo è schematicamente composto dal podio, con l’atrio e servizi al piano terra e dalla biblioteca e sala conferenze al primo piano, da un eliporto posto a quota + 11.50, da 25 piani sovrapposti, di cui due destinati a giardino ed uno tecnico, sormontati alla sommità da altri due piani dove al primo vi sono il bar con terrazze panoramiche e servizi ed al superiore un’ampia terrazza adibita ad osservazioni per vedute particolari.
L’altezza complessiva, come da previsione, è di 170 m.
L’elemento tipologico che unisce il sistema congiunto dei servizi da una parte e le funzioni dall’altra è costituito da un modulo funzionale che contiene una coppia di scale di cui una di sicurezza per l’antincendio e l’altra aperta che collega tutti i livelli e costituisce una vera e propria passeggiata architettonica all’interno del vuoto del grattacielo reso suggestivo per la presenza delle cascate di acqua e soste con giardini.
Nel passare poi, alla descrizione delle soluzioni tecniche adottate per il raffrescamento dell’aria c’è da dire che sono stati elaborati, insieme ai sistemi tecnologici moderni, quelli storici naturali costituiti dall’acqua e dalle pareti ventilate atte ad evitare in modo particolare il surriscaldamento delle ampie vetrate.
Mentre nella parte posteriore la parete ventilata è continua, in quella anteriore, con ampie vetrate, si interrompe a livello dei due giardini ed al livello del bar.
C’è da dire che in queste tre parti dell’emblema l’aria circola nello spazio, che è un vero e proprio cavedio, creato tra gli infissi esterni e quelli interni.
Per i giochi d’acqua esterni, è stata prevista una soluzione con fontana tipo “reflecting pool” che consente all’acqua di essere sempre in movimento nella vasca in direzione dell’ingresso principale.
Nei giardini è stata prevista una fontana “ a raso” con getti cristallini e dinamici variabili gradualmente in altezza.
A rendere più gradevole la sosta in questi spazi intervengono due “ sipari d’acqua” posti sulle pareti d’ingresso con alla base una vasca di acciaio per la raccolta dell’acqua.
All’interno dell’atrio di ingresso principale, ed ai lati della reception, vi sono due fontane circolari che con i giochi d’acqua inducono il visitatore ad alzare lo sguardo verso l’alto e osservare il vuoto all’interno del grattacielo con le casate d’acqua sulle pareti.
Questo tipo di impianto e del tipo a “doppio effetto”così definito, perché consiste di suddividere la parete di scorrimento dell’acqua in tre zone; nelle due parti laterali si andrà a far scorrere l’acqua mentre quella centrale resterà asciutta.
Con questo metodo si crea una parete che anziché deformare totalmente la visuale fa si che si possa vedere attraverso, tramite la zona asciutta, come se si guardasse al di fuori di una normale finestra.
Tutti i giochi di acqua sono illuminati con led colorati con la possibilità di poter scegliere in un giorno particolare lo stesso colore per tutti per una maggiore attrazione.
Per la definizione del bar è stato utilizzato un muro di acqua, ad andamento semicircolare, per rendere l’interno rilassante ed al tempo stesso trasparente verso l’esterno.
A questo livello vi sono due terrazze, una aperta sul prospetto principale ed un’altra chiusa dalla parte opposta, per le vedute esterne.
E’ superiormente a questo livello, in corrispondenza del bar, che trova l’un ampio soggiorno adibito a sala osservazione con finestre circolari ad altezza d’uomo dalle quali è possibile, anche tramite cannocchiali, osservare scorci della città sottostante.
Passando a descrivere i materiali di finitura c’è da precisare che le pavimentazioni interne sono tutte in ceramica e di colore pastello mentre quelle dell’atrio di ingresso e del bar sono decorate con particolari disegni che rimandano alla cultura del luogo.
Quelle del porticato, antistante l’ingresso principale, hanno un disegno che raffigura una palma che indica al visitatore l’ingesso e sono simili a quelle esterne del tipo “attivo”, costituite da masselli autobloccanti ed autopulenti con proprietà anti-inquionamento, in quanto attraverso il meccanismo della fotocatalisi e grazie al biossido di titanio catturano e riducono i principali inquinanti atmosferici.
Completa la proposta progettuale l’eliporto posto in corrispondenza del prospetto posteriore, con collegamento diretto al primo piano della torre, che oltre a consentire l’elisoccorso in caso di emergenza da la possibilità di atterraggio agli ospiti d’onore.
L’unico accesso carrabile al parcheggio, posto sotto il podio, è sul lato indicato dalla committenza, con la possibilità di poter accedere, in caso di emergenza, anche all’area circostante alla torre.
I materiali utilizzati per le strutture portanti sono il ferro ed il cemento mentre il Titanio ed il Corten in lastre, sono stati utilizzati per il rivestimento esterno, in un insieme che sottolinea il disegno dell’emblema che, continuando con una similitudine, può essere assimilato ad un vascello con le sue luci di navigazione in sommità.
Per gli impianti elettrici, è stata individuata una centrale elettrica che prevede la generazione autonoma di supporto dell’energia elettrica fornita dalla rete, con macchine cogeneratrici ad alto rendimento di tipo modulare per rispondere alle diverse esigenze di richiesta di potenza nel tempo.
La parte termica delle macchine cogeneratrici sarà adoperata per generare attraverso gruppi ad assorbimento l’energia frigorifera necessaria per il raffreddamento, e l’energia termica l’acqua sanitaria.
Il quadro generale prevede la centrale di controllo energia, controllo ingressi, controllo
telecamere, controllo ascensori, controllo residui impianti, controllo dell’energia fotovoltaica ed eolica .
La distribuzione dell’energia elettrica avverrà in cavedi verticali con quadri di smistamento primario a gruppi di 10 piani, e quadri secondari.
Per un controllo dei consumi e l’attribuzione degli stessi a centri di costo sarà realizzato un sistema di monitoraggio dell’energia consumata.
Parte dell’energia sarà generata con pannelli fotovoltaici installati su un fronte verticale in direzione del sud ed in copertura sia del podio che della torre, e da turbine verticali a energia eolica, posizionate sulla sommità e caratterizzanti la sommità dell’edificio.
Il controllo dell’emblema avverrà dalla portineria centralizzata e da un sistema di ingresso con badge personalizzati;
La sicurezza sarà garantita, negli spazi individuati, sia interni che esterni, da telecamere monitorizzate in un centro di controllo;
L’alimentazione idrica verrà effettuata con prelievo dalla rete pubblica esterna; l’acqua sarà accumulata in serbatoi di diversa capacità.
Gli impianti antincendio saranno, costituiti da ugelli sprinkler e manichette UNI45/UNI70 alimentati da un sistema di pressurizzazione ad autoclave con prelievo dalle vasche di accumulo.
In alcun caso l’acqua sarà utilizzata come elemento di scambio termico “a perdere”.
Per l’impianto di condizionamento si prevede di realizzare impianti ad aria primaria esterna ed aria secondaria ricircolata da fan coil, per i piani alti ed impianti a tutt’aria esterna (con ricircolo) per i piani bassi.
La centrale termo-frigorifera sarà costituita da gruppi ad assorbimento per la produzione di freddo col sistema di rigenerazione, e moduli termici.
Per i locali garages saranno previsti impianti di estrazione dell’aria viziata e per il servizio antincendio.
Infine, gli impianti di elevazione della torre, secondo le ultime tecnologie, prevedono l’installazione di due cabine indipendenti sovrapposte per cavedio ottenendo così una sensibile riduzione di spazio e di tempi di attesa.
Dal punto di vista strutturale l’edificio è stato concepito cercando di coniugare in modo ottimale le esigenze statiche, architettoniche e di rapidità di esecuzione.
In particolare la scelta di utilizzare prevalentemente il sistema composto acciaio-calcestruzzo (solette, travi, pilastri) consente di conseguire elevate prestazioni statiche in termini di resistenza, rigidezza e duttilità, di ridurre le problematiche di instabilità locale e globale, che spesso limitano le prestazioni degli elementi strutturali di solo acciaio, di ottenere ottime prestazioni in termini di resistenza al fuoco e di utilizzare tecniche costruttive che riducono sensibilmente i tempi di esecuzione (gli elementi metallici autoportanti dei piani superiori possono essere montati mentre ancora si provvede ai getti completamento dei piani inferiori).
La struttura portante principale si può definire del tipo misto telaio-pareti: i carichi verticali sono affidati prevalentemente al sistema a telaio; le azioni orizzontali dovute al sisma ed al vento sono affidate al sistema misto costituito dai telai e dalle pareti, integrati da una coppia di controventi metallici paralleli, disposti rispettivamente nel primo campo superiore ed inferiore del semicerchio.
Gli impalcati sono costituiti da solette composte acciaio-calcestruzzo (lamiera grecata di acciaio con getto di completamento collaborante in calcestruzzo), sorrette da travi composte principali e secondarie di acciaio-calcestruzzo (profili di acciaio con soletta collaborante); le travi principali e secondarie sono collegate a pilastri esterni ed interni, pure in sistema composto acciaio-calcestruzzo del tipo “filled” (tubolari metallici riempiti di calcestruzzo), ed alle pareti verticali in calcestruzzo armato.
Le pareti verticali, che nella parte centrale della pianta costituiscono veri e propri nuclei, presentano al loro interno profili metallici verticali a cui sono collegate le travi di piano. Infine, le fondazioni sono costituite da una platea in calcestruzzo armato su pali del tipo trivellato in c.a..
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