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PROGETTI >> REALIZZATI

CASA DI RIPOSO

CASA DI RIPOSO

PROGETTISTA: ALDO ANTONIO BRUNO

  • Anno: : 2012
  • Categoria: : Altro
  • Visto: 573 VOLTE
DESCRIZIONE: 1) CRITERI GUIDA DELLE SCELTE PROGETTUALI La qualità della vita dell'anziano non può prescindere dalla qualità dell'architettura o dai manufatti...
1) CRITERI GUIDA DELLE SCELTE PROGETTUALI La qualità della vita dell'anziano non può prescindere dalla qualità dell'architettura o dai manufatti architettonici in cui l'anziano andrà a vivere per il resto dei suoi giorni. Ancora più importante risulta poi la qualità dello spazio architettonico in cui l'anziano dovrà muoversi e agire durante tutto l'arco delle ore diurne. Sulla base delle considerazioni fatte sopra la scelta progettuale di fondo è stata orientata, nell'ambito dei rapporti funzionali interni alla struttura e con l'area del lotto, al massimo grado di fruibilità al fine di ottenere un sistema spaziale complessivo con rilevante pregnanza architettonica. Particolare importanza ha assunto quindi, la strategia dei percorsi e dei collegamenti verticali che sono stati progettati assimilabili a degli esterni e le funzioni che raggiungono sono "piazze urbane", luoghi privilegiati per la sosta e gli incontri, così come sono illuminati dall’alto. Il riferimento morfologico e spaziale interno è chiaramente quello della città antica, dove gli spazi urbani si aprono al visitatore sempre in modo diverso ed inatteso. L’insieme che così si è andato configurando, ha assunto le connotazioni di un interno con forte valenza di esterno ed i percorsi (“strade“) che si proiettano all’esterno hanno come terminali gli ingressi, dove quello principale, in corrispondenza dell'atrio centrale, svolge il ruolo di “ ambasciatore” tra la struttura e l'esterno per la sua complessa e pronunciata articolazione e le forme delle funzioni all’esterno hanno chiari riferimenti al ruolo che svolgono. Un altro aspetto che ha caratterizzato la scelta progettuale è stato quello di essersi posto il problema, oggi tanto dibattuto, delle periferie delle città moderne. Infatti, la periferia della città moderna è un fenomeno tipico del rapido sviluppo delle città dove, generalmente, sono confluite le popolazioni dalle campagne attirate da migliori condizioni di vita per il sorgere di nuove industrie. Si sono realizzate così, concentrazioni di quartieri senza qualità architettonica e senza servizi, anche in variante agli strumenti urbanistici, in modo caotico e con episodi di “ gemmazione” determinando vuoti urbani e scollamenti con la città storica. I nuovi interventi si dovrebbero porre quindi, come momenti strategici atti a trasformare la periferia in città. Le strutture, le funzioni, i percorsi e gli involucri del progetto esprimono “ relazioni “ più che “ forme “, elementi semplici chiaramente espressivi e relazionati tra loro, che si fanno organismo plastico controllato, alla scala dell’uomo, senza ricercare formalismi intesi come pure “ maschere” volte ad ingannare una pochezza di contenuto o di linguaggio. Dopo queste posizioni ed enunciazioni come dimenticare il fascino, che ancora oggi emanano, città come Siena, Parma, Bologna, Ferrara che si stagliano al cielo accese di colori rosa, di rosso e di giallo dei loro mattoni ricavati dall'argilla toscana sin dai tempi degli Etruschi. 2) DESCRIZIONE TECNICA DEGLI EDIFICI PROGETTATI Aspetti tipologici Dal punto di vista tipologico il progetto si muove attraverso un lavoro di aggregazione di differenti contenitori spaziali, scorporati e ricomposti nello stesso tempo in unità complesse all'interno del lotto secondo logiche spazialmente riconoscibili. Il "piano" di dislocazione delle funzioni nello spazio è una sorta di "mappa" e di comportamenti possibili, volta a massimizzare, gli effetti di sorpresa, gli accavallamenti e l'intreccio delle parti nello spazio. Tutto il "castello" delle funzioni poggia su un sistema di percorsi e “nodi” intesi come circolazione che collega e temporalizza gli spazi, divenendo essenziale per la messa in moto della "macchina" spaziale, elemento fondamentale per la costruzione di un unicum interamente vissuto. Il progetto Il progetto parte dall'analisi del sito, un'area assimilabile ad un quadrato più un rettangolo allungato con tre accessi di cui uno posto in Via E. Fermi e altri due su Via G. Mazzini. Si è scelto di porre su Via Fermi l'ingesso principale mentre su Via Mazzini vi sono un ingresso secondario e l'uscita dal lotto. L'area dove insiste la struttura progettata è stata individuata quasi interamente nella zona in precedenza indicata come quadrata e solo una parte impegna il rettangolo allungato. Il progetto nasce partendo dalla costruzione geometrica di un parallelismo ai due lati lunghi del lotto, posti uno a nord-ovest e l’altro a nord-est, da cui si è sviluppata una composizione spaziale a forma di "L". Questi due lati del lotto formano un angolo di 92° che ha dato luogo ad un impianto generale costituito da elementi posti a 90° ed altri ruotati di 2°. Dallo studio topografico del lotto si sono stabilite le quote dei livelli della costruzione tanto da adagiarla su di esso con uno sviluppo " planario" costituito da tre livelli, di cui uno interrato. Nella parte restante dell'area rettangolare allungata sono stati previsti quattro campi di bocce nella zona iniziale, seguita da un'area a verde destinata al passeggio, alla sosta e lo svago, impreziosita da frammenti architettonici con sedute e fontana che richiamano alla mente antichi impianti romani come fossero elementi archeologici preesistenti da costituire un terminale, posti come sono immersi in un ampio parco con sentieri. Particolare rilevanza assume il percorso centrale di quest’area che ha la stessa direzione di quella della struttura progettata definendo un insieme spaziale e funzionale interno-esterno continuo ed unitario. Tale continuità è evidenziata anche dai telai strutturali , posti nel prospetto laterale ( Sud-Est ), che si proiettano in direzione di tale percorso. La circolazione principale parte dall'ingresso in Via Fermi, fiancheggia il lotto e termina all'unica uscita di Via Mazzini. Quella secondaria, invece, inizia all'ingresso di Via Mazzini e poi si immette in quella principale per portarsi all'unica uscita. I garages ed il parcheggio coperto, posti nell'interrato, si collegano a queste strade per mezzo di rampe adeguate. La fascia di lotto non edificata, situata dopo l'ingresso principale su Via Fermi, contiene i parcheggi per l'Ente, la rampa di accesso al livello interrato, l'inizio della strada esterna e una rampa pedonale dal disegno sinuoso a mo' di " sentiero". Questo percorso morbido, fiancheggiato da alberi e verde, evoca il cammino verso casa e conduce in una piazzetta con panchine, da cui poi si accede all'ingresso principale, posto ad un livello sovrastante. Le funzioni La residenza collettiva per anziani si sviluppa su due piani fuori terra e prevede un’ospitalità per n. 60 anziani con 34 unità abitative, di cui 8 singole di 30 m.q. e 26 doppie di 38 m.q. con una superficie utile inferiore all’80% della superficie utile prevista nell’intervento. La struttura è composta da : unità abitative (alloggi) e da un’area servizi comuni ( collettiva e intermedia) che impegnano il piano terra ed il primo piano con una superficie utile complessiva rispondente a quella prevista dall’intervento di ( 6.000) mq. Inoltre è prevista un’area servizi accessori con garages , depositi e cantine al piano interrato e da depositi per l’Ente al piano terra, con una superficie utile inferiore al 70% della superficie di progetto. L’aggregazione delle unità abitative avviene per “nuclei comuni “composti da : camere singole e doppie con servizio igienico – soggiorno - gioco-tv - cucina di nucleo - servizio igienico di nucleo - locale personale con bagno assistito ed una camera doppia con servizio igienico per obiettori di coscienza. Quattro sono i nuclei degli alloggi, uno al piano terra con n. 8 alloggi doppi e tre al primo piano di cui due con 18 alloggi doppi ( 10 + 8) ed uno con 8 alloggi singoli, la cui superficie utile non supera l’80% della superficie utile prevista dell’intervento. Quanto alla distribuzione funzionale degli alloggi per gli anziani non autosufficienti, come si rileva dalle tavole tipologiche, in presenza di personale di aiuto ( badante ) sono state previste poltrone letto e servizi igienici idonei. L’area di servizi comuni intermedi è la struttura intermedia, situata al piano terra ed è composta da : una infermeria, da una camera doppia per ospiti, da un’attesa, da un ambulatorio, da uno studio medico, da un locale per il parrucchiere-pedicure, da un locale per la fisiocinesiterapia-podologia, dalla palestra con spogliatoi, servizi igienici e dalla direzione. Completano questa struttura la cucina, la dispensa con locali accessori e la lavanderia-stireria, situati nel livello interrato che fuoriescono parzialmente dal livello esterno per il dislivello del terreno e dotati di ingressi indipendenti. Dall’atrio principale ( ingresso.hall ) si ha accesso a tutti i locali del complesso ed in particolare all’area comune collettiva che è saldamente connessa ad esso. Quest’area è composta da tre grossi ambienti, uno per l’attività occupazionale, un altro per riunioni e cinema ed il terzo per il culto, serviti da bagni comuni e da un’area bar e dotati di accessi indipendenti per consentirne l’uso alla comunità esterna. Sempre in questo livello è stato previsto un ambiente con servizio igienico per il volontariato. La superficie utile dell’area dei servizi comuni è maggiore del 20% della superficie utile degli alloggi prevista dall’intervento. C’è da precisare che la chiesa è stata volutamente resa articolata e complessa, con un soppalco al primo piano di affaccio in essa, in quanto ci è parso di individuare in questa funzione uno degli interessi preminenti dell’anziano. Nel piano interrato è allocata l’area dei servizi accessori composta da : n. 25 garages con cantine e dispense - un garage per l’Ente, n.29 parcheggi coperti e un’area di sosta per ciclomotori e biciclette per visitatori ed ospiti. Completano questo livello interrato i locali tecnici ed un cavedio, posto in adiacenza al montacarichi, per il passaggio in verticale delle canalizzazioni degli impianti. La superficie utile di quest’area è inferiore al 70% della superficie utile prevista nell’intervento. All’esterno invece, sono allocati n. 16 parcheggi per l’Ente e n. 19 per i visitatori e che complessivamente viene soddisfatta la normativa che stabilisce di prevedere 1 mq. di parcheggio per ogni 10 mc. di volume di costruzione. Dal punto di vista funzionale e distributivo c’è da dire che sono state risolte completamente le problematiche delle barriere architettoniche mediante rampe, ascensori ed un montacarichi e che sostituendo i soli apparecchi igienici, posti negli alloggi, la struttura è idonea ad ospitare completamente anziani non autosufficienti. Inoltre le uscite di sicurezza sono rispondenti alle normative antincendio. I servizi accessori sono in parte previsti al piano terra dove sono stati ricavati dei depositi per l’ente gestore della struttura e la restante parte tutti al piano interrato . In particolare si riporta la seguente tabella con le specifiche di destinazione dei locali La struttura La struttura prevista in generale è quella a telai in cemento armato con solai a travetti e laterizi gettati in opera o prefabbricati per luci maggiori. In particolare essa è costituita da setti portanti dello spessore di cm. 25 e pilastri che modularmente definiscono gli spazi dei due corpi che formano la “L”. Quattro sono gli impalcati, il primo al piano interrato alla quota –1.20, il secondo al piano terra alla quota + 2.35, il terzo al primo piano alla quota + 5.70 ed il quarto di copertura alla quota + 9.15 tenendo conto che la quota 0.00 è stata posta nello stesso punto del piano quotato + 49.32 (desunto dalla documentazione del bando) e situata nell’angolo del lotto di 92° già detto in precedenza. A questi solai si aggiungono quelli dei lucernari posti alla quota + 11.35, che illuminano il percorso che disimpegna gli alloggi ed infine quello di copertura delle scale che portano al terrazzo, posto alla quota + 12.30. 3) TIPO DI MATERIALI PREVISTI DAL PROGETTO IN RAPPORTO ALLA LORO DURATA E MANUTENZIONE Le murature esterne sono del tipo a cassa vuota, con mattoni pieni posti esternamente e laterizi forati tipo “ alveolater” internamente con interposti pannelli di sughero. Le tramezzature interne sono in conglomerato cellulare con resistenza al fuoco classe REI > 180° di vari spessori a secondo dello spazio e delle dimensioni degli ambienti da definire. Nel piano delle coperture trovano allocazione la vetrata a “ lente” posta sull’atrio principale e quella orizzontale sopra la rampa che collega il primo piano al piano terra che illumina anche parte di quest’ultimo, realizzate in profilati di alluminio e vetro. Vi è un lucernario a sezione triangolare posto sopra il percorso che serve gli alloggi doppi al primo piano ( in corrispondenza della struttura intermedia ) e altri tre a forma piramidale con base quadrata che illuminano gli atri che accolgono le scale dell’atrio principale, anche questi in profilati di alluminio e vetri del tipo a camera e muniti dispositivo automatico di apertura con pistoni in caso di fumi di incendio. -materiali interni Gli interni sono rifiniti con intonaci rasanti e pitturazione di tipo minerale a base di silicato di potassio e farina di quarzo. Le pavimentazioni sono generalmente in grès porcellanato naturale del tipo antiscivolo con colori tenui, il marmo rosso di Verona antisdrucciolo invece è impiegato per l’atrio principale al piano terra e per quelli al primo dove smontano gli ascensori e le scale, rifinite con marmo venato bianco di Carrara, trattato anch’esso con sistema antiscivolo. Le pareti dei servizi igienici sono rivestite in maiolica decorata. Anche per la pavimentazione della chiesa è previsto il marmo rosso di Verona antisdrucciolo, per la palestra, il locale per le attività occupazionali e le rampe è prevista la gomma sintetica colorata liscia antisdrucciolo. Quanto poi alle pavimentazioni delle funzioni poste al piano interrato è previsto generalmente il grès spessorato 14/16 mm. resistente agli urti, mentre la strada è in calcestruzzo battuto con polvere di cotto. Le porte interne sono realizzate con listellati in pino o abete con pannelli multistrato laccati di colore bianco avorio e vernice superficiale ignifuga resistente al fuoco, le vetrate invece sono in profilati di alluminio e vetri antinfortunio e solo quella della chiesa è in legno massello di noce. -materiali esterni Le pavimentazioni esterne sono disegnate lungo i contorni da elementi in pietra calcarea veronese con all’interno mattoni pieni disposti a spina di pesce, le strade in bitume ed i sentieri in calcestruzzo battuto con polvere di cotto e le scale rivestite in pietra calcarea veronese antiscivolo e le strade in bitume industriale. I campi di bocce, muniti di fari per consentire il gioco serale, sono in terra rossa battuta. Particolare rilevanza assume la pavimentazione con disegno a forma di fiore, terminale della rampa pedonale principale, in quanto indicatore di tre direzioni di accesso possibili alla struttura che ha una composizione di forme geometriche ad intarsio in grès porcellanato fine di vari colori. Quanto agli esterni della costruzione, c’e da dire subito, che non c’è bisogno di manutenzione in quanto essi sono costruiti con materiali a faccia vista. Infatti, i paramenti esterni sono composti generalmente da due fasce orizzontali, un modesto basamento in pietra calcarea veronese non lucida e superiormente mattoni pieni con una chiusura orizzontale terminale, a livello di solaio di copertura del primo piano, con pannelli prefabbricati in calcestruzzo di colore grigio chiaro che comprende anche il cornicione. In particolare, c’è da dire ancora che i setti strutturali estradossati al primo piano che definiscono tipologicamente gli alloggi hanno analogo rivestimento compreso le murature delle finestre- balconi degli stessi con i frontali. I materiali esterni utilizzati in facciata in aggiunta ai mattoni, trovano giustificazione nella resa dell’immagine esterna dell’edificio che la si è voluta lineare e quasi bidimensionale ed al tempo stesso per evidenziare l’aspetto materico e di colore del paramento principale in mattoni rossi. Gli infissi esterni, poggianti su soglie in pietra calcarea veronese, e le vetrate sono in alluminio a taglio termico di colore acciaio satinato con vetri camera e mentre al piano terra i vetri degli infissi sono del tipo antisfondamento al primo piano sono antinfortunio. Inoltre, anche la copertura vetrata dell’ uscita pedonale del parcheggio coperto è in alluminio simile alle altre antinfortunio. Le ringhiere degli alloggi sono in profilati e pannelli rigati di alluminio di colore acciaio satinato. Per le coperture piane si prevede una idonea impermeabilizzazione ottenuta con pannelli del tipo a “barriera a vapore” e pannelli di sughero con manto superficiale in bitume con rivestimento in ardesia su cui a protezione è previsto uno strato finale di pietrisco a spigoli arrotondati. La copertura estradossata a vela della chiesa ha un rivestimento esterno in lastre di zinco per la forma particolare che le è stata data e per renderla evidente e diversa dal resto delle altre strutture. Infine c’è da dire che sono stati previsti pannelli solari fotovoltaici, per la produzione di energia elettrica e sono stati posti in copertura lungo la parete del lucernario che illumina il percorso che serve gli alloggi visibili nel prospetto posteriore.



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