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PROGETTI >> REALIZZATI

RESTAURO CAMPANILE

RESTAURO CAMPANILE

PROGETTISTA: ALDO ANTONIO BRUNO

  • Anno: : 2013
  • Categoria: : Altro
  • Committente: : PRIVATO
  • Visto: 1270 VOLTE
DESCRIZIONE: COMUNE DI PELLEZZANO-CAPRIGLIA (SA) PROGETTO ESECUTIVO DI RESTAURO ARCHITETTONICO E CONSOLIDAMENTO DEL CAMPANILE DELLA CHIESA DI S. MARIA...
COMUNE DI PELLEZZANO-CAPRIGLIA (SA) PROGETTO ESECUTIVO DI RESTAURO ARCHITETTONICO E CONSOLIDAMENTO DEL CAMPANILE DELLA CHIESA DI S. MARIA DELLE GRAZIE RELAZIONE DI PROGETTO DESCRIZIONE DEL CAMPANILE Il campanile annesso alla chiesa S. Maria delle Grazie nella frazione Capriglia di Pellezzano è collocato nella piazza centrale del centro abitato ed il suo sacrato è il fulcro della vita sociale della comunità locale. IL campanile, ergendosi in una zona piuttosto alta del paese, è visibile anche a distanza ed assurge a simbolo del piccolo centro di Capriglia. E’ alto circa 38 m. ha una pianta quadrangolare con gli ultimi due impalcati a pianta poligonale ed una cupoletta a forma di pera terminale. Ha una parte basamentale alta m. 11,20 con una prima parte in intonaco grigio semplicemente fratazzato ed una seconda trattata ad intonaco color rosso mattone con grosse bugne rettangolari superiormente. Un cornicione in pietra grigia disegna il limite di questo primo impalcato esterno. A questo basamento si sovrappongono quattro impalcati superiori con una cupoletta terminale. Il primo ordine, impostato su pianta quadrata, è definito lateralmente da due lesene in stucco sormontate da capitelli tuscanici e da una finta trabeazione arricchita con metope e triglifi come da tradizione dei primi interventi neoclassici. Nella parte centrale, del prospetto Sud contiguo alla chiesa, vi è un’apertura con arco a tutto sesto con paraste laterali, sormontata da un orologio con cornice a foglie di alloro che si raccordano alle due paraste. Le superfici piene sono rivestite da intonaco rosso trattato a finti mattoni. Questo impalcato in origine aveva grosse aperture con archi che sono state chiuse in prosieguo di tempo quando il campanile fu oggetto di un intervento architettonico di scuola vanvitelliana. Un cornicione poco aggettante costituisce la linea di demarcazione con il secondo ordine. Questo ordine posto alla quota + 18,15 inpostato anch’esso su pianta quadrata presenta gli spigoli arrotondati che prepara il passaggio all’impalcato superiore a pianta ottagona. Tale ordine è rastremato rispetto a quello inferire ed ha su tutti e quattro i lati aperture con archi a tutto sesto sottolineati da cornici in stucco con in chiave una conchiglia. Tale soluzione decorativa è una chiara reminiscenza tarda-barocca. IL cornicione che separa dal terzo ordine è un po’ più aggettante e prepara il plasticismo ancora fortemente barocco delle volute sovrastati. Questo ordine si imposta su pianta ottagonale e presenta la stessa soluzione nelle aperture dell’ordine inferiore alle quali si allineano con bugne, questa volta, molto marcate. Ai lati delle aperture vi sono volute di raccordo. Il quarto ordine a quota (+28,80), anch’esso impostato su pianta ottagonale, presenta aperture sui quattro lati ovoidali e volute di raccordo simili a quelle sottostanti, ma più piccole. Infine, a completamento del campanile vi è una cupoletta impostata su pianta ottagonale a forma di pera ricoperta di piccole piastrelle maiolicate in ceramica vietrese come da tradizione locale Nelle arcate del secondo e terzo ordine vi sono due coppie di campane mentre quella più grande è al centro del secondo impalcato e quella un po’ più piccola al terzo. Il numero complessivo delle campane è di otto che sono state elettrificate ma non in movimento. I MATERIALI La struttura del campanile da muratura portante in pietra calcarea di media granulometria rivestita all’esterno da intonaci e stucchi ed all’interno da intonaco soltanto fratazzato con esclusione delle pietre che definiscono gli arconi del primo impalcato. Tutte le cornici aggettanti degli impalcati hanno superiormente un uno strato di lavagna per allontanare le acque piovane. L’accesso alla cella campanaria è assicurato una scala in ferro che di recente ha sostituito la preesistente in legno. La scala è costituita da due scatolari rettangolari che si ancorano nelle murature e sorreggono gli scalini ed i ballatoi. Sono solo due i solai degli impalcati, il primo a quota +18,15 ed è in ferro e laterizi ed il secondo a quota (+26,35) in ferro. In origine gli impalcati erano in legno ad esclusione del primo che era sorretto da una volta in pietra a botte. STATO DI CONSERVAZIONE Come viene descritto nella tavola N. 11 di progetto il campanile presenta in generale seri processi di degrado che interessano soprattutto i paramenti decorativi con gli aggetti come i cornicioni, le volute le paraste e gli intonaci. Questo degrado è presente in modo particolare sui lati nord ed ovest perché più esposti alle intemperie. Il degrado descritto è in atto e si verificano distacchi di materiali che precipitano sulla copertura della chiesa e sulla piazza per cui è urgente intervenire per la messa in sicurezza del campanile. Quasi tutti cornicioni presentano parti mancanti ed ammalorate in fase di distacco. Il degrado a cui è interessato il campanile ha varie motivazioni, in primis la cattiva posa in opera dei materiali ascrivibili agli interventi più recenti, poi alla mancanza di manutenzione. Particolare rilevanza assume la vegetazione diffusa, soprattutto sulla cupoletta, che con le radici provoca la frattura dei materiale con infiltrazioni di acqua e, poi, non in ultimo la presenza copiosa di colombi che vi trovano rifugio. Non è, inoltre, da trascurare il guano dei piccioni che sciogliendosi con la pioggia causa il deterioramento del monumento. Infatti, la componente acida del percolato scioglie il carbonato di calcio presente negli intonaci e nelle pietre danneggiandoli. Oltre al danno strutturale si deve considerare che il composto organico a reazione acida, offre un elemento costitutivo ideale alla moltiplicazione di organismi microscopici, quali muffe e funghi che ricoprono le superfici e favoriscono la crescita e la proliferazione di vegetazione. La percolazione generalizzata di acqua sui prospetti esterni è causa del dilavamento degli intonaci e delle malte. Sono chiaramente visibili gli interventi di consolidamento e manomissione nelle strutture avvenuti nel tempo anche a causa di eventi sismici e ne sono prova le catene in ferro poste al terzo e quarto impalcato e la chiusura delle aperture del secondo impalcato. STRUTTURE E QUADRO FESSURATIVO Analizzando la tavola N. 11 di progetto è possibile rilevare che i danni causati del sisma del 23.11.80 e successivi hanno interessato soprattutto il terzo e quarto impalcato con lesioni gravi alle murature ad andamento verticali e nelle chiavi di volta delle aperture. La causa principale delle fessurazioni è ascrivibile alla mancanza dei diaframmi orizzontali degli impalcati che in minima parte è stata sostituita dalla presenza della scala in ferro ancorata nella struttura muraria. Sono gravi le lesioni presenti lungo il contorno degli arcate murate del primo impalcato in quanto le nuove murature non sono state idoneamente ammorsate in quelle preesistenti. Altro fattore che ha influenzato il quadro fessurativo è stata la diversa geometria degli ultimi due impalcati che da pianta quadrata diventano ottagonali costituendo, tra l’altro, anche la sopraelevazione del campanile avvenuta nel ‘700. CONSOLIDAMENTO DELLE STRUTTURE MURARIE Le opere di consolidamento sono tese a migliorare la resistenza delle strutture anche in caso di sisma ed a tal fine stata predisposta una verifica statica come è possibile visionare alla TAV. 28. Gli interventi previsti sono stati predisposti in due direzioni principali, la prima nel ripristinare adeguatamente i diaframmi orizzontali degli impalcati e la seconda ad assicurare la continuità strutturale verticale degli ultimi due impalcati alle strutture sottostanti del campanile. Si è intervenuti, poi, sulle lesioni delle murature e delle volte con idonei interventi di consolidamento ed, infine, si è provveduto al consolidamento della cupoletta terminale nel suo intradosso. I diaframmi orizzontali degli impalcati sono stati progettati generalmente con cordoli armati chiodati nelle murature, come, descritto nei particolari della TAV. 25 e nelle tavole di consolidamento, nei quali sono state ancorate quattro IPE 200 incrociate in modo perpendicolare in modo da formare un reticolo con angolari 50x100x10 che reggono le lamiere recate 55x80,5x61,5 che formare il solaio e su cui, poi, ci sarà il getto di calcestruzzo con una rete elettrosaldata ø 8 10x10. A questo intervento si aggiunge, e per ogni impalcato a partire dalla quota (+11,25, un telaio orizzontale nelle murature armato e cementato con barre ø 20 che corre per tutto il perimetro con l’aggiunta di barre disposte negli angoli a 45°. Gli ultimi solai, invece, sono totalmente in ferro con un piano orizzontalo che sarà realizzato con rete poggiante sulle putrelle. Nelle murature del terzo e quarto impalcato sono state predisposte perforazioni armate, simili alle precedenti, inclinate a 45° ogni 50 cm in altezza negli angoli delle murature che contribuiscono da un lato a dare continuità alle strutture murarie e dall’altro a migliorare la resistenza alla rotazione angolare. Passando agli ultimi due impalcati, a pianta ottagonale, c’è da dire che sono previste perforazioni armate verticali con barre ø 30 cementate per realizzare la continuità strutturale con il resto del campanile come viene riportato nelle tavole delle piante, dei prospetti e delle sezioni di consolidamento. Quanto all’impalcato posto alla quota (+18,15) si ha che esso è l’unico solaio esistente e che è composto da tre travi IPE 200 e laterizi sul quale poggia un impalcato con strutture in ferro che regge la campana centrale. Per questo solaio, dove non è stato possibile progettare il cordolo in calcestruzzo armato si è provveduto a rafforzarlo con due IPE 200, incastrate nelle murature e disposte in modo ortogonale a quelle esistenti ed aderenti alle murature con l’aggiunta, poi, di altre putrelle intermedie atte ad aumentare la resistenza sul piano orizzontale e poi, si è provveduto a prevedere iniezioni di cemento nelle murature all’altezza degli incastri nelle delle putrelle esistenti per migliorarne la tenuta. Le lesioni verticali nelle murature e nelle chiavi delle volte delle aperture del terzo e quarto impalcato saranno consolidate con coppie di perforazioni incrociate armate ø 12 e lunghe cm 50 ed iniettate come pure per quelle dei quattro vani murati degli archi al secondo impalcato di cui due necessitano di essere anche completati nella muratura lasciando a vista, però, le pietre degli stipiti e degli archi, come si può rilevare dalle sezioni del progetto di consolidamento. ( Tavv. N. 23 e 24. La sua struttura muraria della cupola sarà consolidata con 8 perforazioni armate a mq ø 12 e di lunghezza cm 20 con rete ø 3 e maglia 5x5 con malta finale bicomponente fibrorinforzata con azione pozzolanica ad elevata duttilità proiettata secondo il metodo della “Gunite”. Il cornicione in pietra, infine, del primo impalcato presente su tre lati sarà meglio ancorato alla struttura muraria con perforazioni armate ed iniettate ø 12 lunghe cm 50 ogni 50 cm. come viene disegnato nella TAV. 18 dei particolari architettonici (B). RESTAURO ARCHITETTONICO Dopo aver installato il cantiere con le impalcature esterne per prima cosa si provvederà alla disinfestazione della struttura soprattutto al suo interno per la presenza di guano di colombi. Passando, poi, all’interno si provvederà a demolire la scala in ferro ed ad aprire il vano mutato dell’ingesso esterno originario del campanile insieme ai resti di travi in legno degli originari solai agli ultimi impalcati e questo sarà fatto partendo dall’alto. A questo punto dopo un modesto scavo a piano terra del campanile alla quota (+020) si provvederà a realizzare il primo solaio, come viene descritto nella TAV. 25, in ferro e lamiera recata. Questo solaio consentirà di poggiare le impalcature interne con scale distanti cm 20 dai muri perimetrali e ed i piani di lavoro sottoposti di cm 150 dai solai degli impalcati da realizzare. Si provvederà a spicconare le parti di intonaco residuo e si inizieranno a realizzare i solai dei vari impalcati composti da putrelle lamiera recata e calcestruzzo con rete elettrosaldata, come è visibile nella TAV. N. 25. Dopo si passerà a realizzare l’intonaco interno dopo un rinsaffo con malta secca resistente ai solfati a base di calce idraulica naturale e sabbie calcaree classificate, mentre l’intonaco, poi, sarà del tipo macroporoso con malta secca idrofugata resistente ai solfati a base di calce idraulica naturale, polvere di marmo e sabbie calcaree classificate, mentre la finitura sarà costituita da calce idraulica naturale e sabbie classificate. L’impianto elettrico e quello di elettrificazione delle campane con quello dei dissuasori acustici completeranno la funzionalità architettonica interna. Passando agli esterni c’è subito da dire che dopo la demolizione degli intonaci e delle parti degradate si provvederà a rilevare le forme delle cornici degli impalcati da ricostruire. Si passerà, poi, a realizzare l’intonaco esterno dopo il rinzaffo simile a quello previsto per le murature interne, con malta secca a base di calce idraulica naturale, polvere di marmo e sabbia calcarea classificata. A completamento ci sarà il fissativo di finitura composto da speciali resine acrisiliconiche e pitturazione di colore rosso mattone composta da speciali leganti siliconici all’acqua con traspirabilità ed idropellenza. A causa del degrado molto diffuso degli esterni non è possibile in questa fase verificarne lo stato di consistenza puntuale delle parti stabili delle cornici ed allora si è scelto di prevederne la loro totale ricostruzione rimandando la loro verifica nel corso dei lavori. Per la ricostruzione di queste cornici marcapiano si predisporranno, per prima cosa le armature in ferro dei codoli con le chiodature nelle murature e successivamente si monteranno i casseri in polistirolo predisposti secondo le sagome delle cornici nei quali ci sarà, poi, il getto di malta bicomponente con fibra rinforzata con azione pozzolanica ad elevata duttilità. Dopo la presa del getto saranno smontano i casseri e successivamente si realizzerà l’intonaco di colore bianco, simile a quello interno, compresa la pitturazione di colore bianco con una soluzione di fissativo composta di speciali resine acrilosiliconiche e pitturazione finale composta da speciali leganti siliconici all’acqua con traspirabilità ed idropellenza. Sopra i cornicioni vi sarà una lastra di pietra di ardesia nera cm 20x3 lucida con fronte bisellato + gocciolatoio sporgente 10 cm con gocciolatoi per allontanare le acque piovane. Quanto poi alle cornici da ricostruire in modo tradizionale si provvederà a ringrossare la muratura in aggetto su cui ci sarà il rinzaffo con l’intonaco a base di malta secca di calce idraulica naturale, polvere di marmo e sabbie calcaree classificate, poi, la finitura idrofugata composta da calce idraulica naturale e sabbie classificate ed infine la pitturazione in bianco composta da speciali leganti siliconici all’acqua con traspirabilità ed idropellenza Le cornici in pietra del primo impalcato e quelle delle aperture del terzo impalcato saranno pulite con idonea microsabbiatura. Passando ora agli interventi interni si è provveduto ad integrare la struttura in ferro che regge la seconda campana a quota (+26,35) con altre putrelle come è descritto nella TAV. N.20. Si passerà, poi, alla posa degli elementi della scala interna in ferro compreso la rete sui pianerottoli tutto come disegnato nella TAV. N. 17 dei particolari architettonici e nelle piante e sezioni degli elaborati di progetto architettonico. A protezione dei vuoti delle aperture e quelli dei solai di arrivo delle scale saranno montate idonee balaustre in ferro come si rileva dal particolare della Tav. N.17 e dalle piante, prospetti e sezioni del progetto architettonico. C’è da precisare che questi elementi in ferro saranno composti in loco ma soltanto montati, in quanto saranno realizzati in fabbrica. La scala inclinata ha uno sviluppo verticale è di ml. 32,62 e la larghezza è di ml. 0,60. Essa sarà realizzata in struttura portante verticale con sviluppo a singole rampe rettilinee, senza colonne, ma fissate alla muratura, con cosciali longitudinali in “ Tub. 100x50” e supporto gradini a “ L 100x8”. I gradini saranno in lamiera mandorlata presso piegata avente sp. 3+2mm. La ringhiera sarà realizzata con tubolari orizzontali e piantoni verticali in “ Tub. 30x30”, il corrimano in “Tub. Diam. 42mm.” ed il corrente orizzontale in “ Tub, diam. 22mm”. La finitura sarà realizzata mediante bagno di zinco integrale a caldo con caratteristiche di base secondo norme UNI EN 1461 del 09.99 ( 70 micron di spessore). Poi vi sarà una ulteriore finitura mediante ciclo di sabbiatura della zincatura e copertura con vernici a polveri essiccate a forno in colore RAL 9006 (grigio alluminio). L’assemblaggio in cantiere è previsto con bulloneria elettrozincata classe 8.8 e tasselli ad espansione meccanica o chimica Hilti “HS”. Per raggiungere gli ultimi due impalcati, vi sarà una scala verticale a pioli costituita da montanti angolari 60x60x8 fissati alle putrelle dei solai con pioli orizzontali in tubo 22,6x3 e la protezione anticaduta con ferri piatti 50x4 calendrato. La finitura e l’assemblaggio saranno realizzate in analogia alla scala verticale. Passando al livello interno, all’altezza dell’orologio da torre, c’è da dire che è stato previsto un ampio solaio per consentire i lavori di manutenzione. A livello dell’uscita dal campanile per accedere al sottotetto della chiesa è stata prevista una rampa in ferro di collegamento perché il solaio in calcestruzzo realizzato in precedenza, tra le due strutture, sarà demolito per evitare il martellamento e rendere il campanile libero. Gli infissi in legno di castagno da realizzare sono posti al piano terra e interessano l’ingresso esterno e quello dalla chiesa, mentre altri due saranno realizzati tra campanile e sottotetto chiesa come viene riportato nella TAV. N. 17 dei particolari architettonici. I solai degli impalcati in ferro sono previsti in lamiera recata e calcestruzzo con rete e cotto artigianale 20x20 di finitura, mentre quella al piano terra, invece, sarà in pietra calcarea bianca a correre cm 30x3 con calpestio bocciardato e perimetro scheggiato. Per la cupoletta terminale si verificherà lo stato di tenuta del rivestimento maiolicato e si integreranno gli elementi mancanti e poi si passerà a collocare la corda di rame per la messa a terra. I solai degli ultimi due impalcati e quello della seconda campana saranno realizzati con putrelle e rete. Oltre al nuovo impianto di elettrificazione delle campane è stato previsto il restauro e la pulizia delle campane con l’illuminazione interna, Quanto, poi, a quella esterna sono stati previsti fari posti sulla copertura della chiesa in modo da rendere visibile nel territorio questa imponente struttura tutta protesa verso l’alto. ELETTRIFICAZIONE DELLE CAMPANE Il nuovo sistema di elettrificazione delle campane prevede che sei di esse saranno a slancio e due a rintocchi. Dopo una accurata spazzolatura e rimozione delle parti in disuso delle campane si provvederà ad installare le incastellature con i ceppi motorizzati, sei battagli e quanto necessario per il corretto funzionamento. Sono previsti sei motori elettrici con dispositivi automatici per l’arresto delle campane e per l’eliminazione degli stratocchi. Inoltre vi sarà una cabina generale con quadro comando e centrale computerizzata con ritiro dell’esistente e sarà installata a piano terra. All’interno della cella centrale del campanile dove vi è la campana grande vi sarà allocato un diffusore omnidirezionale a “fungo” che non sarà visibile dall’esterno. Si è prevista, inoltre, la sostituzione dell’orologio da torre in plexiglas completo di servomotore sul prospetto sud che guarda la piazza principale dell’abitato. Infine per allontanare la presenza dei piccioni è stato previsto un diffusore acustico con suoni di predatori che una volta uditi non li fa più ritornare perché credono che la specie si trova in grande pericolo. IMPIANTO ELETTRICO E DI ILLUMINAZIONE L’impianto elettrico è suddiviso in riferimento alla tipologia impiantistica che è stata adoperata ed è descritto nella tavola di progetto N. 27. In particolare: · Impianto elettrico di alimentazione del complesso; · Impianto di illuminazione delle scale con comando a sensore di presenza; · Impianto di illuminazione notturna con scenario programmabile e luci colorate piano per piano del tipo a LED RGB. La diffusione della luce verso l’esterno è del tipo indiretto dopo riflessione sulle pareti interne; · Impianto di illuminazione notturna delle facciate esterne con proiettori LED del tipo RGB. I proiettori saranno orientati in modo da non superare il tetto del campanile e quindi ridurre l’inquinamento luminoso; · Impianto programmabile e telegestibile per realizzare gli scenari delle luci interne ed esterne per ottenere la variabilità degli scenari a seconda delle esigenza richieste. Notevole la visibilità dall’esterno; · Predisposizione elettrica per la gestione dell’impianto delle campane; · Impianto di amplificazione; · Impianto di allontanamento volatili.



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