- VISUALIZZATO: 2000 VOLTE
- PROGETTI REALIZZATI: 8
- CONCEPT: 0
DONATO LEONETTI
PROFILO ANAGRAFICO
- Website: www.donatoleonettistudio.it
- Membro Dal: 26.06.2012
- Ultimo Login: 17.07.2013
- Indirizzo: ANDRIA (Ba)
- Nazione: it
PROFILO PROFESSIONALE
Donato
A Firenze, nel 1972, in coerenza con i suoi poliedrici interessi artistici, si iscrive al corso di laurea in Architettura che frequenta con passione ottenendo lusinghieri risultati.
Nel 1978, suo malgrado, è costretto ad interrompere gli studi per dedicarsi concretamente a realizzare un nuovo e importante progetto: la sua nascente famiglia.
Tuttavia, il sacro fuoco che arde sempre in lui, la sua caparbietà, la sua ostinazione, lo sospingono inevitabilmente verso la sua insopprimibile natura creativa.
Nonostante tutto e a costo di pesanti sacrifici, per la gestione contemporanea di due lavori incompatibili, apre il suo primo atelier e si dedica finalmente all’attività progettuale (interior designer) che gli darà da subito grandi soddisfazioni.
Nel 1997 lascia definitivamente l’impiego e si dedica totalmente all’attività desiderata, inoltre collabora con diversi studi di progettazione dove offre il suo apporto artistico anche in ambito architettonico.
Le sue intenzioni progettuali mirano a forme e linee chiare, essenziali, pure. Il tentativo è quello di esprimersi mediante un linguaggio di comunicazione la cui sintassi si propone di suscitare nel fruitore quel senso di benessere, di appagamento, che non sono altro che la risposta di bisogni inespressi ma latenti. Questo linguaggio, nel contesto appropriato, è composto di “forma e funzione”, di bellezza della struttura, di ricerca spasmodica del dettaglio, di uso propedeutico di materiali e colori.
“Nel meno c’è il più” – amava affermare il mitico Mies Van Der Rohe – ma l’approccio minimalista, il rigore formale, l’essenzialità delle forme e delle linee non traggano in inganno, per conseguire questi obiettivi occorrono soluzioni tecniche e progettuali sofisticate, ardite, geniali ed il supporto fondamentale di una produzione artigiana di alto livello, altrimenti il rischio che si corre è quello di ricadere facilmente nella banalità, nella gratuità, nel citazionismo.
Di lui scrive l’Arch. Lucia Abbasciano sua collaboratrice: “La sua creatività è una fervida “consuetudine” progettuale. Maestro nel coniugare linguaggio minimalista con liriche soluzioni plastico-architettoniche, tende a una perfezione formale quasi sempre permeata da una sorta di stato di grazia che rende uniche le sue soluzioni progettuali. È il suo viscerale coinvolgimento emotivo verso la pittura, il design e l’architettura che dà vita a contaminazioni moderne che con naturalezza finalizza alla progettazione di un ambiente più che di un complemento di arredo più che di una espressione figurativa.
Questo legame profondo tra architettura e le altre arti è la chiave di lettura della sua inesauribile vena artistica (progettuale)”.
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